Furbetti dei rifiuti studiati dall'Università

Arezzo

Il Comune di Arezzo dà 45mila euro all'Università di Siena per studiare come smascherare i furbetti dei rifiuti. Ricercatori progetteranno e svilupperanno un innovativo sistema multisensore capace di monitorare in tempo reale quello che accade intorno ai cassonetti della spazzatura per poi intervenire a vantaggio del decoro. "Sono ottomila ogni anno" spiega l'assessore comunale Marco Sacchetti, "gli episodi di abbandono di rifiuti, molti dei quali alla base dei cassonetti per le strade cittadine. Adesso abbiamo dato incarico all'Università di Siena di sviluppare un sistema capace di rilevare in modo automatico il comportamento di chi conferisce in modo sbagliato i rifiuti, per esempio lasciando cartoni o sacchetti fuori dai cassonetti". Lo scorso 16 maggio con una delibera la giunta Ghinelli ha dato quindi l'ok al progetto di ricerca e sperimentazione di tecnologie innovative applicate al rilevamento di rifiuti abbandonati del Dipartimento di ingegneria dell'informazione e scienze matematiche dell'Università degli Studi di Siena. Ci vorranno sette mesi per mettere a punto il sistema capace di rilevare in automatico il comportamento sbagliato intorno ai cassonetti per poi procedere con l'installazione di fototrappole intelligenti capaci di catturare le immagini solamente di chi conferirà erroneamente i rifiuti per lanciare un allerta agli ispettori ambientali che potranno intervenire in tempi rapidi anche cogliendo sul fatto il furbetto dei rifiuti. "Un sistema innovativo, intelligente e rapido", spiega Marco Sacchetti, "è quello che utilizzando la tecnologia potrà consentire all'amministrazione comunale di frenare gli abbandoni che troppo spesso trasmettono una sensazione di degrado in giro per la città". Il nuovo sistema sarà applicato anche nel centro storico compreso corso Italia dove troppo spesso gli abbandoni a terra di rifiuti rappresentanto un brutto biglietto da visita per i turisti che arrivano ad Arezzo. "La città punta molto sul decoro urbano e non vogliamo solo reprimere ma anche monitorare per poter predisporre interventi rapidi di rimozione e di bonifica per limitare il senso di degrado causato dalla presenza di rifiuti lasciati in prossimità dei cassonetti di raccolta". Sarà dunque il Dipartimento di ingegneria dell'informazione e scienze matematiche dell'Ateneo senese a sviluppare il software sperimentale per la messa a punto di un sistema di acquisizione ed elaborazione di immagini in grado di trasmettere l'informazione dell'abbandono in tempo reale, oltre che registrare l'evento e potenzialmente cogliere elementi utili a ricondurre all'autore del fatto. Le fototrappole del futuro saranno quindi più intelligenti e Marco Sacchetti non esclude che possano essere utilizzate non solo per il controllo sui rifiuti ma anche per gli accertamenti sui varchi di accesso e uscita dalla ztl o per altri impieghi. "Il sistema innovativo", spiega ancora l'assessore comunale che tra i suoi compiti ha quello dell'ambiente e del ciclo dei rifiuti, "potrà essere sviluppato in modo da poter per esempio in futuro controllare il rispetto dell'accesso in ztl da parte degli automobilisti oppure per esempio per contare le persone partecipanti a un evento o una manifestazione sia per motivi di sicurezza sia per raccogliere dati sulle presenze turistiche".

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