Take, make, dispose (Acquista, consuma e getta): ecco i diktat dell'economia lineare, modello economico obsoleto, ma ancora imperante, che presuppone beni dal ciclo di vita possibilmente breve e uno schema che procede dall'ottenimento di materie prime, alla loro trasformazione in prodotti di consumo e si esaurisce nel loro smaltimento. Funzionante su un pianeta di risorse infinite. Ma non è il caso del nostro: alternative? Dare nuova vita e riciclare i prodotti, magari già pensati per "durare". È quanto propone l'economia circolare, che sulla spinta del documento strategico emanato dal ministero dell'Ambiente "Verso un modello di economia circolare per l'Italia" si sta diffondendo a livello nazionale. Aumenta l'attenzione delle imprese. Per esempio ad Arco (Trento), Aquafil, appena approdata in Borsa, a partire da reti da pesca dismesse ha sviluppato Econyl, un processo di riciclo del nylon 6, materiale sintetico molto usato e prezioso, riciclabile all'infinito senza perdere le proprietà iniziali. In lavorazione nelle filiali di Europa, USA e Asia, Econyl evita nuovi consumi e riduce pure il grave impatto sull'ecosistema marino delle reti abbandonate sui fondali.
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