C'è ancora molto da fare - per raggiungere entro la fine del 2020 - il traguardo del settanta per cento di raccolta differenziata stabilito per legge. In Maremma, per esempio, siamo poco sopra il quaranta. Per questo motivo è stato firmato ieri un accordo tra Ato e Sei Toscana per l'erogazione di ulteriori finanziamenti per lo sviluppo della raccolta differenziata nell'area vasta Grosseto-Siena-Arezzo-Val di Cornia. Protagonisti dell'intesa il direttore generale dell'Ato Paolo Diprima e l'amministratore delegato di Sei Marco Mairaghi. In sintesi verrà destinata a Sei una tranche di 1,8 milioni di euro, aggiuntiva al finanziamento già erogato di 3,6 milioni, tutto questo per interventi di sviluppo della raccolta differenziata, finanziati dalla Regione Toscana.Gli interventi riguardano anche numerosi Comuni della provincia di Grosseto, che hanno attivato, o stanno attivando, progetti impegnativi di riorganizzazione del servizio rifiuti gestito da Sei Toscana, con l'introduzione di sistemi di raccolta porta a porta o con contenitori ad accesso controllato (i cosiddetti "cassonetti intelligenti"). L'Autorità d'Ambito, da tempo, ha pianificato e poi approvato d'Ambito un cronoprogramma di interventi per ridurre lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e limitare così, sensibilmente, l'utilizzo delle discariche. I finanziamenti regionali erogati al Gestore, che si traducono in detrazioni tariffarie applicate agli utenti, consentiranno di alleggerire i costi a carico di quest'ultimi, che inevitabilmente si pongono nella fase di avvio della riorganizzazione.E per accompagnare i cittadini verso l'utilizzo dei nuovi sistemi, Sei Toscana - nel 2020, avvierà altri interventi formativi. La presentazione dell'accordo tra Sei e Ato è stata anche l'occasione per fare il punto - report alla mano - sui dati della raccolta differenziata 2019. Mairaghi ha parlato di «risultati confortanti». La percentuale di raccolta differenziata nel comprensorio dell'Ato Toscana Sud, è salita nel 2019 (aggiornamento a fine novembre) di quasi cinque punti sull'anno precedente, attestandosi al 46.4%. Purtroppo a fare da locomotiva non sono i comuni della provincia di Grosseto, ma territori del Senese già coinvolti nei progetti di riorganizzazione, come il Chianti (+15,7%, raccolta differenziata al 56,6%), la Val di Chiana Senese (+9,2%, 65,2%) e la Val di Merse (+8%, 58,6%). In provincia di Grosseto le performances migliori sono espresse dall'area del comprensorio nord, quello metallifero (+5,02% , 57,7%), con l'area Grosseto Sud che resta il fanalino di coda in Toscana con un 30,7%, a fronte di un +3,9 nell'anno che sta per chiudersi. Sul versante grossetano dell'Amiata il piano di riorganizzazione sarà avviato con l'inizio del 2020. Per quanto riguarda i Comuni capoluogo Arezzo (+6%, raccolta differenziata al 46,2%) batte Grosseto (+4,1%, 41,4%), mentre non viene riportato il dato aggiornato di Siena, che però al 31 dicembre 2018 era già sopra al 47%. In conclusione, nonostante questo nuovo sforzo organizzativo ed economico, difficilmente sarà possibile raggiungere tra 365 giorni il traguardo del 70%. Per capire quanto siamo indietro, in provincia di Firenze già in 16 comuni su 39 i rifiuti differenziati superano l'80% dei totali, mentre i sette Comuni del Pratese sono tutti sopra il 70%. Nel Pistoiese Lamporecchio è al 90,38%.In Maremma resta in testa Magliano in Toscana, primo e unico comune al passo con le disposizioni legislative. Ma quanto aumenterà ancora la Tari se non acceleriamo sulla raccolta? Difficile dirlo oggi. Sulla tassa rifiuta pesa infatti anche un nuovo fatore: il crollo degli introiti della vendita del materiale differenziato. La carta è passata da 140 a 40 euro a tonnellata, il vetro viene acquistato a 2 euro a tonnellata (un anno fa costava 18), i vestiti sono passati da 85 a 25 euro.