La partita non è semplice, visto che le parti sono ad ora molto distanti. In un angolo c'è il governatore Enrico Rossi e la Regione Toscana con la loro proposta di legge di conferire il potere alla giunta di decidere in quale ambiti territoriali (Ato)destinare i rifiuti che vengono prodotti in Toscana. Nell'altro angolo, i sindaci dei territori, specialmente dell'Ato Sud, che non intendono far passare questa proposta, dato che in buona sostanza nasce per riuscire a smaltire i rifiuti dell'Ato Centro, ossia quello fiorentino. «Una decisione inaccettabile», dicono ad esempio sia Andrea Benini che Marcello Stella, sindaci rispettivamente di Follonica e Scarlino, dove si trova uno dei pochi inceneritore in Toscana. Al centro, a fare da arbitro, o meglio da mediatore, Stefano Baccelli, presidente della Commissione Ambiente in Regione, che cerca di trovare una sintesi tra le parti. «Dobbiamo ristabilire un dialogo sereno», dice. Una partita giocata in buona parte nel centrosinistra, che segna sia la giunta regionale sia molti sindaci contrari alla proposta di legge. Ma soprattutto, una partita che mira a disegnare il futuro della gestione dei rifiuti nella nostra Regione. E nelle intenzioni di Rossi, un ruolo importante lo giocherebbe anche la Maremma, dato che qua - almeno questa è l'impressione - a breve riprenderà l'attività uno dei più grandi impianti di combustione, l'inceneritore di Scarlino appunto, visto che la stessa giunta regionale è in procinto di rilasciare nuove autorizzazioni alla società Scarlino Energia. «Avrebbe una ripercussione tremenda», sono state le parole di Stella. «Colpisce la coincidenza di questa proposta con le nuove autorizzazioni», ha rimarcato Benini.E sulla stessa scia, ognuno con i propri motivi, molti altri sindaci dell'Ato Sud hanno fatto arrivare tutto il proprio malumore in Regione. L'occasione per inviare questo messaggio esplicito è arrivata la scorsa settimana durante l'audizione con tutti e tre gli Ato toscani convocata da Baccelli, proprio per discutere della proposta di legge e cercare una mediazione. «Il nostro obiettivo è uno - il commento dopo l'audizione di Baccelli nei panni del mediatore - arrivare a un modello efficiente e aggiornato che consenta alla Regione di svolgere il necessario ruolo di ente pianificatore demandando ai comuni la gestione, da svolgere in autonomia, anche in subambiti più limitati dimensionalmente». Ma i sindaci non ne vogliono sapere di essere bypassati e nel corso dell'audizione hanno ribadito la necessità che ogni ambito trovi un percorso per rendersi autosufficiente per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. Questione che vale anche sotto la prospettiva dell'impiantistica. «Se da un lato quindi è urgente consentire alla Regione di svolgere la duplice funzione, di pianificazione e di monitoraggio - la conclusione di Baccelli - è al contempo imprescindibile recuperare una dimensione territoriale più forte, dando agli amministratori un ruolo da protagonisti in scelte che li riguardano».