Sei Toscana è il gestore unico del servizio integrato dei rifiuti urbani dell’Ato Toscana Sud, l’ambito territoriale più esteso di Italia. Gestisce circa 550.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, alimentando le filiere del riciclo e dell’economia circolare e svolgendo servizi a quasi un quarto della popolazione regionale (circa 900.000 cittadini). L’azienda ha definito i suoi obiettivi di sostenibilità legati al nuovo piano industriale. Un piano, che ha preso avvio nell’estate del 2022, che prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro e che ha un obiettivo concreto e ambizioso: raggiungere l’equilibrio economico finanziario della società ottimizzando la macchina organizzativa e garantendo ai cittadini e al sistema territoriale e istituzionale del territorio servizi sempre più efficienti ed economicamente sostenibili. Alessandro Fabbrini è stato confermato alla presidenza della società che fa parte del Gruppo Iren. “Seguendo le linee guida del piano stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell’intero ambito e contiamo di superare il 70% di differenziata nei prossimi cinque anni. Da questo punto di vista il bacino in cui svolgiamo i servizi cresce per l’ottavo anno consecutivo e, nel 2022, ha superato per la prima volta la soglia del 55%. Il risultato ancora non ci soddisfa, ma credo sia giusto considerare anche la complessità dell’ambito in cui lavoriamo, caratterizzato da un’enorme estensione territoriale e da una bassissima densità abitativa. È necessario comunque concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità dei materiali raccolti. Solo una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile che dobbiamo mirare. In questo modo la differenziata potrà contribuire davvero ad avere un risparmio di materie prime e di energia, alimentando le filiere dell’economia circolare e della sostenibilità”. Quali sono i vostri obiettivi? “Li riassumerei in cinque punti. Semplificazione e omogenizzazione dei servizi sul territorio, aumento della qualità e quantità delle raccolte differenziate, valorizzazione del processo integrato di gestione dei rifiuti, contenimento delle tariffe a fronte di un efficientamento dei servizi, rinnovo del parco mezzi e abbattimento delle emissioni”. Come sta andando? “Il lavoro da fare è ancora tanto, ma abbiamo già raggiunto risultati significativi. Mi riferisco soprattutto alla crescita della differenziata. I territori che registrano un maggiore aumento sono proprio quelli dove, insieme alle amministrazioni locali, abbiamo dato vita a una profonda riorganizzazione dei servizi. Entro la fine di quest’anno contiamo di intervenire in 50 comuni. Dopo la raccolta però i rifiuti devono essere trattati. “Proprio per questo abbiamo sottoscritto un accordo con Ato (l’Ente che racchiude i 104 comuni del territorio) e le società gestori di impianti che definisce il nuovo assetto del sistema impiantistico necessario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie all’intesa il nostro territorio potrà beneficiare di nuovi impianti all’avanguardia che permetteranno di riciclare e recuperare la quasi totalità dei rifiuti prodotti, ricorrendo al conferimento in discarica solo per una parte residuale, seguendo in toto le linee guida indicate dalla Comunità europea e adottate dalla Regione Toscana. Su questo il Gruppo Iren dà e darà una grossa mano, con investimenti davvero significativi. Oltre alla sostenibilità ambientale c’è quella economica. “Grazie all’avvio di sistemi di raccolta che permettono la tracciabilità dei conferimenti potremo progressivamente introdurre un sistema di tributo puntuale, più equo, legato anche all’effettiva produzione dei rifiuti e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali. Siamo già partiti a Suvereto, nel livornese. Inoltre, potremo usufruire di alcuni finanziamenti”. Si riferisce al PNRR? “Esattamente. L’Ato Toscana Sud si è aggiudicato, grazie al nostro supporto tecnico, un finanziamento di oltre 21 milioni di euro per la realizzazione di 30 progetti volti a migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture del territorio. Un contributo che consentirà anche di mitigare i costi per gli utenti. Diversi interventi sono già in corso di realizzazione: dall’acquisto di nuovi contenitori ad accesso controllato sino ad arrivare alle postazioni di raccolta interrate”. Chiudiamo con il coinvolgimento delle comunità. “L’igiene ambientale è l’unico servizio pubblico locale che non può prescindere dalla collaborazione delle comunità. Educare e formare i cittadini ai temi della sostenibilità è quindi fondamentale. Accrescere la consapevolezza e la coscienza ambientale rappresenta un elemento imprescindibile nel percorso verso il raggiungimento dei nostri obbiettivi”.