Conai, dal riciclo benefici per1,5 miliardi di euro

Italia più ùuno virtuosi de i d`Europa nel riciclo e recupero degli imballaggi. Lo dice uno studio condotto da Green (Centre for Geography, Resources, Environment, Energy and Networks) dell`Università Bocconi e dal Wuppertal Institut e lo confermano i dati 2021 del Conai che ha generato 1,525 miliardi di euro di benefici ambientali. Se da un lato il valore economico della materia recuperata grazie al riciclo gestito da Conai è pari a 614 milioni di euro; quello dell`energia prodotta avviando gli imballaggi non riciclatili a recupero energetico è pari a 10 milioni; mentre l`indotto generato dalla filiera ammonta a 625 milioni. Numeri a cui si aggiungono il valore economico della CO2 non emessa grazie al riciclo (276 milioni di euro) e il risparmio energetico: lo scorso anno abbiamo evitato il consumo di quasi 26 terawattora di energia primaria. Si tratta, all`incirca, del consumo di elettricità per uso domestico medio di 7 milioni di famiglie italiane in un anno. E a conferma di quanto il riciclo sia importante nella lotta al cambiamento climatico, si calcolo che grazie all`impegno del sistema consortile, lo scorso anno, è stata evitata l`emissione in atmosfera di 4,7 milioni di tonnellate di CO2: quella consumata da llmila viaggi in aereo tra Roma-NewYork. «Grazie al sistema Conai il riciclo dei rifiuti di imballaggio ha raggiunto in Italia, un livello di eccellenza europea, dimostrando che la transizione ecologica oltre agli obiettivi ambientali può raggiungere importanti risultati economici» dichiara Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che poi aggiunge: «Nel periodo di post pandemia, in presenza di una ripresa economica consistente, un settore consolidato come quello del ricido in Italia ha contribuito a contenere la domanda di ma- terie prime vergini, le difficoltà di approvvigionamento e gli alti prezzi». E così lo scorso anno, l`Italia ha avviato a riciclo il 73,3% degli imballaggi immessi sul mercato: 10 milioni e 550mila tonnellate. Una percentuale in crescita rispetto al record del 2020, in cui si era toccato un livello di avvio a riciclo che sfiorava il 73%, e un risultato che supera abbondantemente il 65% di ricido totale chiesto dall`Europa ai suoi Stati membri entro il 2025. Il tutto pur in un anno di forte ripresa dei consumi, che ha visto aumentare in modo esponenziale l`immesso al consumo di packaging: oltre 14 milioni di tonnellate, l`8,5% in più rispetto all`anno precedente. «E dal momento che le percentuali di avvio a riciclo si basano sulle quantità di imballaggi immesse sul mercato - spiega Luca Ruini, presidente Conai - molti pensavano che l`Italia non avrebbe confermato il 73% del 2020. Gli italiani, però, si sono confermati bravissimi nella raccolta differenziata, e il nostro lavoro non si è ferma- to. Così, l`Italia ha potuto avviare a riciclo un nuovo quantitativo record di imballaggi». Nel dettaglio, hanno trovato una seconda vita quasi 400mila tonnellate di acciaio; 53mila tonnellate di alluminio; oltre 4 milioni e 450mila tonnellate di carta e cartone; quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di legno; più di 1 milione e 250mila tonnellate di plastica e bioplastica; e quasi 2 milioni e 200mila tonnellate di vetro. Recentemente, il commissario Ue per l`Economia, Paolo Gentiloni, ha sottolineato come i numeri di Conai siano «un esempio concreto dell`eccellenza dell`Italia nel sistema di gestione degli imballaggi. Sui temi dell`economia circolare l`Italia spicca nel confronto europeo. La necessità di accelerare il passaggio verso l`economia circolare, del resto, non è mai stata così chiara e urgente: l`estrazione e la lavorazione delle risorse materiali è responsabile della metà delle emissioni di gas effetto serra e del 90% della perdita di biodiversità». 

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