La provincia di Siena è sempre più ecosostenibile: lo dicono i numeri che registrano un forte incremento delle percentuali della raccolta differenziata dei rifiuti. «Siamo soddisfatti perché viene confermato il trend di crescita del territorio – conferma il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini –. Adesso, grazie alle riorganizzazioni dei servizi, l’obiettivo è migliorare ancora, arrivando al 70% entro i prossimi cinque anni». Fra le zone che registrano una maggiore crescita ci sono i comuni dove le amministrazioni locali e Sei Toscana hanno dato vita a una profonda riorganizzazione dei servizi, con l’introduzione di sistemi di raccolta ad accesso controllato. «La crescita della differenziata è un risultato che si ottiene grazie a diversi fattori – dice Fabbrini –. Innanzitutto, dagli investimenti in infrastrutture, attrezzature, mezzi e nuove tecnologie: su questo punto, i 150 milioni di investimenti previsti per i prossimi anni dal nostro piano industriale sono una garanzia. È poi fondamentale la capacità di pianificazione, con i Comuni e Ato». Negli ultimi mesi le riorganizzazioni si sono concentrate nel territorio della Valdelsa dove Colle, Poggibonsi e San Gimignano hanno attivato nuovi servizi di raccolta, sia porta a porta che stradale. Prossimamente sarà la volta dell’Amiata senese e della Valdorcia. Il coinvolgimento, anche culturale, delle comunità assume un ruolo strategico. «Educare e formare i cittadini ai temi della sostenibilità è fondamentale – prosegue Fabbrini –. Accrescere la coscienza ambientale rappresenta un elemento imprescindibile nel percorso verso il raggiungimento degli obbiettivi». A Siena si è passati dal 43,5% di differenziata nel 2019 a oltre il 62% del 2022. «Oggettivamente è stato fatto un buon lavoro – conferma il presidente di Sei Toscana –. Riorganizzare i servizi di raccolta in una città così particolare non è semplice. C’è ancora tanto da fare e i nostri tecnici e quelli del Comune lavorano ogni giorno per affinare sempre più le attività». Infine la qualità della vita passa anche dalla qualità della differenziata: «Solo una raccolta – conclude Fabbrini – differenziata di qualità apre la strada al riciclo. Ed è proprio al massimo riciclo possibile che dobbiamo mirare, un ingranaggio imprescindibile nell’economia circolare».