Rifiuti, la differenziata non decolla

Differenziata in Valtiberina, cresce ma a rilento: è quanto emerge dal report presentato in questi giorni da Ato Toscana Sud. Ma, in riva al Tevere, emergono tante curiosità: Badia Tedalda è la maglia nera della provincia di Arezzo, mentre Pieve Santo Stefano risulta il più "riciclone" della valle con il 41,16 per cento di differenziata raccolta nei primi sei mesi dell'anno. Ci sono poi le particolarità di Caprese Michelangelo e Sestino: il primo è l'unico Comune appartenente ad Ato (province di Arezzo, Siena e Grosseto) che ancora oggi gestisce in proprio la raccolta e il conferimento in discarica, l'altro beneficia di una deroga regionale; essendo ad appena cinque chilometri dal confine, il servizio viene erogato dal gestore marchigiano. Tutto ciò poiché la distanza con la discarica di Terranuova Bracciolini è tanta, ovvero oltre cento chilometri di curve superando anche diversi valichi appenninici: complicato soprattutto in inverno. Complessivamente l'area della Valtiberina conta un tasso di raccolta differenziata del 34,31% nel primo semestre del 2019, crescendo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente del 3,6 per cento. Servizio erogato da Sei Toscana e, nella rilevazione eseguita, compaiono solo cinque Comuni della Valtiberina. Il dato più negativo è quello fatto registrare da Badia Tedalda, oltretutto il più piccolo di quelli in riva al Tevere per numero di abitanti: appena 1.075 residenti e viene preso in considerazione quanto registrato al 31 dicembre 2017. Un debole 15,19%: questa la percentuale di differenziata calcolata nei primi sei mesi dell'anno, diminuita addirittura del 2,46% rispetto allo stesso semestre del 2018. Spicca il Comune di Pieve Santo Stefano che ha fatto registrare il picco: 41,16 per cento, con una crescita del 5,07 per cento. A seguire c'è il Comune di Anghiari con il 40,51 per cento: pure per la patria del condottiero Baldaccio Bruni il report ha registrato un incremento di quasi il 5 per cento, esattamente il 4,94. La differenziata nel Comune di Sansepolcro, invece, raggiunge il 32,5 per cento crescendo del 3,38% rispetto al primo semestre dello scorso anno. E numerosi sono stati i percorsi seguiti dall'amministrazione comunale di concerto con Sei Toscana: oltre alle fototrappole, presenti pure in versione E-killer, da qualche giorno sono stati posizionati anche i cassonetti per l'organico. Infine, segnali di crescita anche per il Comune di Monterchi: 31,75 per cento è il dato fatto registrare tra gennaio e giugno 2019, riuscendo a crescere del 3,3 per cento. Dal report, quindi, emerge come il Comune di Badia Tedalda sia il meno "green" dell'aretino. Tornado in Valtiberina, invece, Sansepolcro è l'unico che ha fatto segnare una crescita di rifiuti prodotti pro capite: nel primo semestre sono stati 616,76 chili per persona, pari a un incremento dell'1,89 per cento.

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