"Dusty", spazzino per hobby Pronta per lui la benemerenza

«Gianni è un eroe civico del nostro tempo, un uomo da prendere come modello; troppo spesso invisibile nonostante il giacchetto arancione. Dal suo esempio è maturato negli anni un forte volontariato civico e un progetto di cittadinanza attiva che oggi conta decine di aderenti». A parlare così di Gianni Griggio è il sindaco di Roccastrada Francesco Limatola, perché il Comune intende proporlo per una benemerenza. Ma chi è Gianni Griggio? «Ho fatto lo spazzacamino e poi il camionista per una vita - dice Gianni - macinando ogni giorno centinaia di chilometri di asfalto. Dal 2007 mi godo la pensione, in movimento. La strada non ha mai smesso di calamitarmi. Ho sempre abitato al nord, ora vivo a Montemassi e mi piace camminare, rendermi utile. Passeggio lungo le strade provinciali che attraversano il comprensorio di Roccastrada, strade belle, circondate dal verde degli ulivi, da boschi e prati. E raccolgo tutta la robaccia che dai finestrini, e non solo, viene gettata via. Mi sento ancora po' spazzacamino e un po' camionista...».Lo chiamano Dusty, come il celebre canguro spazza rifiuti degli anni Settanta. Al posto del bidone-marsupio di Dusty, Gianni si trascina un cassonetto mobile, tra le mani tiene diverse tipologie di bastone, pinze, alla cintura guanti e sacchetti. Cammina, raccoglie, differenzia. Chi passa in auto non fa più caso a quel puntino arancione sullo sfondo di un paesaggio che ancora assomiglia a quello ritratto da Simone Martini nel più celebre degli affreschi del Rinascimento. Gianni è lì per provare a rimediare gli effetti perversi dell'inciviltà moderna. Nel frattempo manutiene anche il parchetto di piazza della Rimembranza, a Ribolla, i dintorni del campo sportivo. Ed è il primo a scendere in campo nelle giornate di volontariato civico. Slanci di generosità senza pretese di vetrina. «Ogni volta che lo vedo all'opera, tra Montemassi e Ribolla, tra Montemassi e Roccatederighi, nel Peruzzo o sulla strada del Terzo - racconta l'assessore all'ambiente Emiliano Rabazzi - mi fermo per salutarlo e chiedergli se ha bisogno di qualcosa. E mi sento in colpa. La quantità di rifiuti che raccoglie è impressionante, segno evidente di un malcostume ancora diffuso che ci rende tutti più poveri. Gianni è una persona speciale, di cui si parla troppo poco».Sono passati undici anni dalla prima fossetta ripulita a Cantoni. «Quando iniziai - racconta Gianni sorridendo - spesi 150 euro per dotarmi di tutti gli strumenti indispensabili per quello che volevo diventasse il mio hobby. Nel tempo Coseca e poi Sei Toscana hanno iniziato a passarmi i sacchetti. Non ho pretese, non mi interessa neanche sentirmi dire grazie. Vorrei solo che ci fosse più educazione ambientale». Non c'è dubbio: il paesaggio qui negli ultimi anni ha cambiato volto. In meglio. Ma il semino che Gianni depone ogni giorno nelle coscienze di chi lo vede arrabattarsi a bordo strada ha germogliato anche in un'altra direzione: il Comune negli ultimi anni ha incoraggiato e finanziato progetti di cittadinanza attiva, che permettono di partecipare ad attività di pubblica utilità a fronte di una riduzione della Tari fino al 50%. Sull'esempio di Griggio oggi sono decine le persone che fanno manutenzione e sfalcio di aree verdi e parchi pubblici, della manutenzione di ringhiere e balaustre metalliche, dell'arredo urbano e delle aree giochi per i bambini.

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