Cassonetti intelligenti, i direttori Diprima e Tabani chiedono senso di responsabilità e sacrifici comuni

“Chiediamo uno sforzo ai sindaci del Chianti senese che ancora non hanno aderito al sistema dei cassonetti intelligenti per aumentare la raccolta differenziata: si, ci sono alti costi da sostenere, serve pazienza e un cambio radicale di abitudini e di cultura, ma tutti devono fare la loro parte. Facciamo un richiamo alla responsabilità morale. Dobbiamo lavorare in un’ottica di gruppo, di sacrifici comuni”. È l’appello congiunto che Paolo Diprima, direttore generale dell'autorità d'ambito Ato Toscana Sud e Giuseppe Tahani, direttore tecnico del gestore della raccolta Sei Toscana, lanciano all'indirizzo delle Amministrazioni di Gaiole e Radda, che per il momento non hanno dato il Ioro ok all'introduzione dei nuovi contenitori informatizzati ad accesso controllato, utili per migliorare le percentuali di raccolta differenziata richieste dalla normativa vigente e per raggiungere l'obiettivo della tariffa puntuale, legata all'effettiva produzione dei datili e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali. Una strada intrapresa invece con successo da Castellina in Chiami e Castelnuovo Berardenga. Se da un lato Radda vuole prendersi un altro anno per pensarci su, da Gaiole è arrivato l'ennesimo no, dopo una valutazione fatta in Consiglio comunale a seguito della proposta avanzata da Sei Toscana. “Costi troppo alti, dubbia funzionalità e popolazione non pronta” queste le motivazioni addotte dal sindaco Michele Pescini su queste colonne. Giuseppe Tabani risponde dati alla mano: “Castellina in Chiami ha raggiunto il 70%, Castelnuovo Berardenga ci siamo quasi, è al 69%, Gaiole invece è ferma al 40-42%. Radda al 30-35%” sono gli eloquenti numeri esposti. “Da tre anni i Comuni di Castelnuovo e Castellina e Monteriggioni, che compongono l’Aor Chianti insieme a Radda e Gaiole, pur in un contesto di scarsa incentivazione economica - spiega Paolo Diprima - hanno attuato un intervento costoso ed impegnativo a livello comunicativo, che dopo una prima fase faticosa e dura, sta dando i suoi frutti. l risultati si vedono, si va verso la tariffazione puntuale, ovvero si paga per quanto si "consuma" e conferisce, come per le altre bollette, e si limita l'utilizzo delle discariche, tutelando l'ambiente. Dobbiamo cambiare i sistemi per la produzione dei rifiuti, o ce li ritroveremo per strada. Ovviamente serve tempo per modificare le abitudini dei cittadini e per costruire una cultura della raccolta differenziata”. “Tutti devono fare la loro parte, senno si va a sbattere - aggiunge Deprima – c’è rammarico per il fatto che i due Comuni siano fermi, e che ci sia una distonia rispetto agli altri. C'è il rischio che il ciclo dei rifiuti non si chiuda e che venga scaricato tutto il peso su chi invece sostiene dei sacrifici. Ad esempio Gaiole ha annunciato una riduzione del 17% della tariffa: una visione di breve periodo. Il cittadino del Comune che si Impegna a differenziare potrebbe guardare a ciò con invidia, ripensarci e avere un alibi pronto per non continuare. Si vanificherebbero così tutti gli sforzi finora profusi”. Per Diprima, la non uniformità del sistema nel Chianti “crea inoltre inefficienze e diseconomie, da qui comunque l'appello a Sei Toscana affinchè possa trovare e concertare con i Comuni dei progetti per contenere il più possibile i costi, fermo restando, assicura il dg “che a regime questi strumenti funzionano bene”. “Auspico - conclude Tabani - che nel territorio Chianti si raggiunga omegneità e uniformità: sistemi diversi inducono a comportamenti diversi e non coerenti”.

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