Grosseto lo ha annunciato con enorme risonanza già da un paio d'anni. E così Follonica, seconda città per numero di abitanti della provincia. Il sistema di raccolta dei rifiuti mediante cassonetto automatizzato, che si apre cioè con la tessera magnetica, è l'oggetto del desiderio delle amministrazioni comunali negli ultimi periodi. Ma né Grosseto, né Follonica, e neppure gli altri cento e più comuni dell'Ato Toscana sud sono arrivati al traguardo. Ce l'ha fatta, invece, il comune di Arcidosso. Che, zitto zitto, ha completato nei giorni scorsi in tutto il territorio comunale l'installazione delle isole ecologiche. Primo in provincia e primo nell'Ato. Del resto Arcidosso deve colmare un divario molto ampio tra l'effettiva quantità di raccolta differenziata e l'obiettivo di legge. Nonostante in un anno abbia guadagnato due punti nella differenziata, resta al 25,11%, lontanissimo dall'obiettivo di legge nazionale del 65% - fissato già per il 2012 - e ancor più lontano dall'obiettivo del 70% della Regione. La media provinciale è del 41,46%. Già da gennaio Sei Toscana ha cominciato a distribuire le tessere magnetiche agli abitanti e a fare i primi incontri per spiegare il funzionamento dei cassonetti. Poi la pandemia ha bloccato tutto. Si è ripartiti ad agosto e nei giorni scorsi tutti i cassonetti sono andati al loro posto. Al momento non sono chiusi "a chiave". Si possono cioè aprire senza tessera magnetica. Serve infatti un periodo di test per valutare eventuali correzioni e rimodulazioni, per istruire gli abitanti al nuovo modo di conferire i rifiuti e limare eventuali criticità. Che si sono già presentate, anche perché l'installazione dei nuovi cassonetti è avvenuta in un territorio praticamente all'asciutto quanto a pratiche virtuose di raccolta. Da Montelaterone arriva la segnalazione di Roberto Rosi, consigliere comunale di maggioranza del gruppo Comunità Viva e referente per la frazione. «Sei Toscana ha installato questi nuovi bidoncini ad agosto ma sono sempre pieni - lamenta - perché non vengono svuotati con la dovuta frequenza. La gente butta la spazzatura lì intorno e lo spettacolo è indecoroso. Chiediamo a Sei di intensificare gli svuotamenti». A Montelaterone ci sono quattro postazioni di cassonetti grandi e cinque di piccoli, collocati dove le viuzze sono più strette e non consentono il passaggio del camion. Il Tirreno ha girato la protesta a Sei Toscana che spiega di aver già ricevuto la segnalazione e di averla presa in carico. Casi come questi, spiega Sei, sono da considerarsi fisiologici nelle prime settimane di avvio di un nuovo sistema. E non necessariamente dipendono dalla frequenza con cui vengono svuotati i bidoni. Più spesso il problema è che le persone usano i bidoncini come fossero cassonetti grandi, ovvero conferiscono grandi quantità di rifiuti tutti in una volta sola, in grandi sacchi, mentre il bidoncino richiede un conferimento più frequente, ma di volumi più contenuti.