Ripartenza lenta e con non poche difficoltà per i ristoratori senesi, che ancora sono lontani dal ritrovare un equilibrio per le loro attività. Sei Toscana si è schierata dalla loro parte: con una lettera inviata direttamente al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, il presidente dell'azienda Leonardo Masi e l'amministratore delegato Marco Mairaghi hanno esplicitamente chiesto che vengano impiegate risorse per l'abbattimento o il totale annullamento della Tari, in riferimento al periodo di lockdown. L'iniziativa ha trovato il gradimento dei ristoratori senesi, che stanno vivendo una difficile ripresa: "Come è già successo per i servizi di gas e luce, se anche per quanto riguarda la Tari c'è possibilità di un alleggerimento o di una sospensione per quei tre mesi, credo che male non faccia dice Emanuele Tondi dell'Osteria del Gusto Purtroppo, la ripresa è lenta, le difficoltà sono ancora molte. Ho appreso con soddisfazione il fatto che il presidente Leonardo Masi e l'amministratore delegato Marco Mairaghi di Sei Toscana si sono fatti portavoce di questo nostro problema: è un fatto che ci fa capire che l'azienda è dalla parte dei consumatori, speriamo che il messaggio venga ricevuto e compreso da chi di dovere". La tassa sui rifiuti è tra le imposte più ingenti che, al termine di un anno così infruttuoso, potrebbe avere un peso indifferente. "La Tari viene calcolata sulla base di tante cose, tiene conto anche dei metri quadri di un'attività, magazzini compresi. In questo anno, avere un alleggerimento in tal senso sarebbe davvero di aiuto, specialmente per chi vive soprattutto di turismo come noi, in zone dove non ci Favorevoli A destra Stopponi A sinistra Tondi Sopra Masi di Sei Toscana sono uffici e quelli che ci sono, lavorano in smart-working". Per Andrea Stopponi del Ristorante San Desiderio, sarebbe ingiusto pagare per qualcosa che non c'è stato. "Credo che ci sia poco da discutere: la richiesta è quella di non pagare una cosa che non abbiamo fatto. Non potendo lavorare e non avendo prodotto rifiuti e spazzatura, penso sia normale non dover pagare la tassa". Molte le imposte che le attività si trovano a dover pagare, nonostante le evidenti problematiche causate dal lockdown. Purtroppo, ci sono stati anche altri piccoli servizi che utilizziamo noi ristoratori che non hanno voluto sospendere i pagamenti o fare riduzioni. Altri, invece, come gas e luce, sono stati alleggeriti. Inoltre, la Tari è una delle tasse più ingenti: non viene chiesto un regalo, ma solo di non pagare qualcosa che non c'è stato". Dello stesso avviso sono Massimo Fiorilli e Marco Bracciali dell'Osteria da Gano, che vedono nella sospensione della Tari per i mesi di lockdown l'unica via auspicabile. "Per noi, l'abbattimento o sospensione della tassa sui rifiuti è una cosa che doveva essere scontata: è un bene che Sei Toscana sia intervenuta. Non avendo lavorato né prodotto spazzatura, è giusto non pagarla: tutto ciò che può essere d'aiuto è ben accetto, anche perché le bollette arrivano e devono essere pagate, nonostante il lavoro non sia lo stesso degli anni passati". Nonostante le difficoltà, all'Osteria da Gano in Pantaneto si respira ottimismo: "Non ci lamentiamo. L'uscita dal tunnel è lenta, ma piano piano ci stiamo riprendendo, anche se non con i numeri dell'anno scorso. Siena per la ripartenza è stata eccezionale, molte persone ci sono venute a trovare per dare una mano. Da questa settimana abbiamo visto anche qualche turista in più: hanno iniziato gli italiani e adesso sono in arrivo anche alcuni stranieri".