LE RETI dei pescatori livornesi contribuiranno a rendere più pulito l’Arcipelago Toscano. È stata presentata ieri, in Regione, un’iniziativa sperimentale finalizzata a togliere sacchetti di plastica e rifiuti dal Mar Tirreno, lungo tutta la costa fra Livorno e Grosseto. Si tratta, è stato spiegato, del primo progetto del genere a livello nazionale. FINO ad oggi infatti, il materiale che finiva nelle reti non poteva essere raccolto, perché classificato come «rifiuto speciale» e veniva rigettato in mare. Adesso invece, modalità e meccanismi di questo recupero sono stati messi nero su bianco in un protocollo ufficiale, grazie all’accordo siglato ieri da Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare (concessionaria per la pulizia degli specchi d’acqua del porto livornese), Direzione marittima della Toscana, cooperativa di pescatori Cft e Revet. A SOSTEGNO dell’iniziativa andrà una parte dei soldi che i clienti di Unicoop Firenze pagano per le buste in mater-b dell’ortofrutta, quelle finite al centro delle polemiche, a inizio anno, per il costo di un centesimo a sacchetto reso obbligatorio per legge. Si tratterà di un rimborso spese per i pescatori, anche se l’esatta entità deve essere definita in base ai primi esiti della sperimentazione. «Ora inizieranno i corsi di formazione per una cinquantina di addetti di dieci grandi pescherecci – ha spiegato l’assessore regionale Vittorio Bugli – poi, a marzo, partiranno le operazioni di raccolta che proseguiranno soprattutto a primavera e in estate». L’obbiettivo è creare una buona pratica che possa essere estesa ai pescherecci più piccoli e alle flotte che fanno riferimento anche ai porti di Piombino, Capraia e isola d’Elba. Su ciascuna barca sarà installato un contenitore, separato, dove stivare i rifiuti. A ogni uscita le imbarcazioni che fanno pesca a strascico e raccolgono grandi quantitativi di plastiche le porteranno in porto, dove saranno ammassate in un’area già individuata, analizzate dai tecnici e poi destinate al riciclaggio o allo smaltimento, attraverso Revet. I dati saranno studiati anche per capire lo stato di salute del nostro mare. LA SITUAZIONE è infatti critica: secondo Legambiente, 731 tonnellate di rifiuti finiscono ogni giorno nel Mediterraneo e, di questo passo, il rischio è che nel 2050 in acqua ci siano più microplastiche che pesci. L’ iniziativa, come ha spiegato il presidente della Regione, Enrico Rossi, nasce da un’idea dalla Fondazione Angelo Vassallo, nata in ricordo del sindaco-pescatore di Pollica (Salerno), ucciso nel 2010 mentre tornava a casa sulla sua auto.