Giglio e Giannutri, isole modello di autarchia idrica, nei prossimi anni cambieranno passo anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e la produzione di energia. Ieri, a Grosseto, nella sede di Confindustria Toscana Sud, è stato firmato un accordo che, dopo Capraia, renderà più "verdi" altre due isole dell'Arcipelago toscano. A sottoscriverlo il sindaco Sergio Ortelli, sindaco di Isola del Giglio, con quattro partner: l'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Cnr, le società Exalto e Area Project, Strata e l'azienda locale Quercia Energia. «È una firma storica - spiega Ortelli - che nasce dalla volontà di costruire, insieme a questi soggetti, un percorso di progressivo abbattimento, al Giglio e a Giannutri, delle emissioni di gas a effetto serra, riducendo drasticamente i costi per il cittadino (per i rifiuti e l'energia elettrica), ma soprattutto il consumo di fonti fossili».Sarà un percorso graduale che dovrebbe concludersi, un giorno, con la decarbonizzazione dell'economia del Giglio. «Noi, oggi - attacca l'ingegner Marco Di Stanislao (Strata spa) - diamo inizio al progetto presentando un accordo di massima. È una strada più complessa rispetto a quella intrapresa sulla selvaggia e meno popolosa Capraia ma funzionerà anche qui».Il progetto nasce dall'impegno del consigliere comunale gigliese Luca Mibelli, che ha prima approfondito il caso Capraia e poi ha stabilito i contatti con l'associazione Chimica Verde Bionet, di cui la società Strata è socia. Il primo passo è stato quello di creare un gruppo di lavoro al quale partecipano soggetti pubblici e privati, coordinato dall'associazione Cvb, con il partenariato dell'Istituto dell'inquinamento atmosferico del Cnr. Oltre ai soggetti già citati ne fa parte Legambiente. Le diverse componenti del gruppo di lavoro dovranno fornire le proposte per le migliori soluzioni tecnologiche da utilizzare, tenendo presente i bisogni dell'isola, il suo carico antropico, gli stili di vita e la gestione dei servizi. Senza perdere mai di vista l'equilibrio uomo-ambiente. Nel team ci sono anche consulenti per reperire le risorse. Si punta su bandi di finanziamento comunitari, nazionali e regionali. Ma come è possibile rendere "circolare" un'isola con 1.400 residenti e picchi turistici a quattro zeri? «Andremo per gradi - prosegue Ortelli - iniziando a trasformare in energia i rifiuti organici di scarto. C'è una tecnologia oggi che lo permette, senza impatti. Ingegneri, chimici, ricercatori universitari, inventori e imprenditori dettaglieranno il piano. Oggi tutti i rifiuti che produciamo al Giglio e Giannutri prendono la strada del Continente con costi enormi: 700 euro a tonnellata. Una parte verrà lavorata e riusata qui».Patrizio Dolcini, di Area Project, spiega come le isole rappresentino il contesto ideale per accelerare le politiche di sostenibilità ambientale, trattandosi di ambienti fragili, vincolati e dove, in molti casi, tuttora, l'energia è prodotta con grandi impianti diesel. Exalto e Cnr hanno avviato un programma di promozione della sostenibilità ambientale delle isole minori attraverso un modello di isola sostenibile nell'ambito del programma "Smart Island" del Miur.