SEI Toscana è la prima azienda italiana, gestore dei rifiuti per l’Ato Toscana Sud, ad essere scelta per la sperimentazione di Urban Agenda, progetto europeo che mira all’economia circolare. Uno dei 12 punti dell’Agenda è la tariffazione puntuale, ovvero quella rivoluzione per cui dal tributo (l’attuale Tari, che ha come parametri la numerosità del nucleo familiare e la grandezza dell’abitazione) si passerà alla tariffa, ovvero l’utente pagherà per la quantità di rifiuti indifferenziati conferiti. E’ il ‘modus’ per incentivare il cittadino a differenziare i rifiuti: il target del tutto si concretizzerà per l’utente in un contributo economico minore, nel rispetto dell’ambiente, oltre che nell’innescare buone pratiche di condotta. «Il programma europeo Urban Agenda è stato lanciato con il Patto di Amsterdam del 2016», il presidente di Sei Toscana Leonardo Masi ha presentato così il protocollo d’intesa siglato a Bruxelles con il coordinatore di ‘Urban Agenda per l’economia circolare’, Håkon Jentoft, in rappresentanza della città di Oslo, presente ieri a Siena, insieme al direttore di Ato Toscana Sud Paolo Diprima e a Luca Moretti di Operate, Osservatorio nazionale ambiente misurazione e tariffa rifiuti. Operate è la fondazione di supporto agli enti locali per lo sviluppo di questo ‘Toolkit’, il modello europeo che condurrà all’applicazione sui territori di sistemi di tariffazione puntale (Payt). Dunque la Toscana Sud sperimenterà il modello per tutta l’Italia. PERCHÉ? «La scelta è ricaduta su di noi perché questo è l’Ato più vasto d’Italia e più variegato al suo interno – dice il presidente Masi –: fra costa, campagna, città d’arte, zone turistiche e non, abbiamo tutte le casistiche per la sperimentazione. Saremo il banco di prova per individuare uno standard replicabile nelle altre realtà italiane ed europee». «Per dare il via alla sperimentazione è necessario però identificare tutti gli utenti e misurare la quantità di rifiuti prodotti (con cassonetti o porta a porta con accesso identificato) – spiega il direttore Diprima –. Entro l’anno inizieremo con tre piccoli Comuni. Contiamo di avere risultati nel giro di due anni».