I tre moschettieri dei rifiuti pericolosi

Si sono offerti in maniera volontaria per fare qualcosa di utile e di importante per il prossimo, in un momento difficile caratterizzato dall'emergenza Coronavirus. Sei Toscana ha così creato una sorta di "squadra speciale". Tre dipendenti dell'azienda si sono messi a disposizione per andare ad effettuare il ritiro della spazzatura nelle abitazioni dove si trovano le persone che sono state colpite dal virus, dopo aver seguito uno speciale corso di preparazione. Nello svolgere questa nuova attività devono seguire delle norme comportamentali ben precise, oltre a indossare tutti i dispositivi di protezione: guanti, mascherine, tute. Svolgono questo lavoro con coraggio perché, pur avendo moglie e figli, hanno messo la propria persona in secondo piano. A borI coraggiosi volontari I tre dipendenti di Sei Toscana che fanno parte della squadra speciale do del loro mezzo girano per le abitazioni di chi è malato, secondo l'elenco fornito loro dall'Asl sul quale, naturalmente, devono mantenere la massima riservatezza. Ritirano la spazzatura e al contempo forniscono i nuovi kit in ogni casa, poi si dirigono all'inceneritore di Fosci. "Quando fai questo lavoro spiega uno dei componenti della squadra devi essere assolutamente concentrato e non sbagliare niente. L'attenzione è sempre alta, l'errore può essere sempre dietro l'angolo. Prima di giungere in una abitazione telefoniamo e avvertiamo del nostro arrivo. Con noi portiamo anche tre sacchi piccoli e uno grande, che raccoglieremo al turno successivo. Cosa ci ha spinto a presentarci volontari? Innanzitutto la buona volontà, il desiderio di fare una osa dalla quale tutti possono trarre beneficio. I primi giorni c'era un po' di tensione, adesso abbiamo acquisito maggiore sicurezza". I componenti della task force hanno il compito di disinfettare tutto: il veicolo, i kit e quant'altro. "Ovviamente manteniamo sempre le distanze di sicurezza e teniamo l'abbigliamento necessario spiega ancora uno dei dipendenti dí Sei. Ci è capitato di incontrare delle persone che volevano parlare e raccontare la loro situazione, è comprensibile che una persona che vive da sola e che viene colpita dal virus, anche se non ha sintomi gravi, possa ritrovarsi in una situazione non piacevole. Durante il nostro turno non possiamo sfilarci niente, non possiamo nemmeno bere, quindi fin dall'inizio dobbiamo essere pronti e preparati. Al termine, portiamo all'inceneritore di Fosci l'immondizia e poi con la massima attenzione ci togliamo guanti, tute, mascherine, seguendo le norme, e bruciamo tutto. Non vogliamo sentirci eroi, solamente dare una mano".

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