Il ministro Costa: bottigliette di plastica via dagli uffici pubblici

Via dagli uffici pubblici alcuni imballaggi di plastica, ma si tratterebbe solamente delle bottigliette e non tutte le molte confezioni di plastica usa-e-getta. Non basta: arriva un'accelerazione nelle politiche contro le emissioni delle automobili. Queste le nuove posizioni dell'Italia espresse ieri dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa al Lussemburgo in occasione di un incontro del Consiglio Ambiente dell'Unione Europea.In altre parole l'Italia pare uscire dalle posizioni dei Paesi produttori di automobili per allinearsi con quelle dei Paesi che si limitano a comprare le auto prodotte altrove: il ministro Costa ha proposto per l'Italia un'anticipazione dei limiti alle emissioni di C02 delle automobili, e ha suggerito anche limiti più severi. Inoltre il ministro ha ricordato uno strumento come il finanziamento pubblico per consentire alle aziende di trasporto di acquistare filobus o autobus a batteria.In attesa che le auto elettriche non siano più lussi per straricchi e che la loro tecnologia superi i limiti attuali, le politiche sui motori paiono divergere. Tra i motori convenzionali, quelli diesel hanno minori emissioni di C02, e quindi sembrano favoriti dalle politiche contro l'anidride carbonica come quella propugnata ieri dal ministroi dell'Ambiente. Ma al tempo stesso i motori diesel sono contrastati per le emissioni di ossidi di azoto.«Dobbiamo raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi a cui abbiamo tutti aderito con convinzione. Su questo tema è necessaria una maggiore ambizione che renderebbe l'Unione Europea più forte e vitale», ha detto il ministro Costa al Lussemburgo. «Per questo motivo l'obiettivo della riduzione al 15% prevista dalla Commissione al 2025 deve essere vincolante, con un ulteriore incremento al 2028 e obiettivo al 40% al 203o. Non dobbiamo essere ostili alle nuove tecnologie. Proponiamo una revisione al 2022 e non al 2024 e di eliminare il sistema premiale dei crediti che alla lunga incentiva a inquinare. Potremmo prevedere un sistema di premi solo per chi supera gli obiettivi e un sistema di sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi di riduzione». L'europarlamentare Eleonora Evi del Movimento Cinque Stelle ha espresso soddisfazione per la posizione di Costa.Al Consiglio Ambiente era in discussione anche l'aggiornamento della direttiva sull'acqua potabile. Secondo Costai servizi idrici «dovrebbero essere esclusi da qualsiasi forma di liberalizzazione».Secondo Costa bisognerebbe «vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici». Con ogni probabilità si riferisce a solamente alcuni contenitori di plastica la cui eliminazione appaga l'immagine, cioè il ministro intenderebbe vietare le sole bottigliette di acqua e di bevande nei bar interni e nei distributori automatici presenti nei ministeri, nelle sale d'attesa degli ospedali e così via. Per ora non c'è stato alcun riferimento del ministro alla grande quantità di plastica usa-e-getta che si produce quando dai distributori automatici di bottigliette si passa ai bicchieri di polistirolo odi polipropilene dei boccioni di erogazione dell'acqua o delle macchinette del caffè, né agli altri sprechi di plastica.

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