Sarà un’estate a impatto zero per la raccolta della spazzatura sul lungomare e nella zona del passeggio follonichese. Un servizio di raccolta reso virtuoso grazie all’impiego di tre nuovi mezzi elettrici che saranno utilizzati per lo svuotamento dei cestini e per la pulizia del lungomare e di via Roma. Si tratta di due «T-riciclo», due tricicli elettrici raccogli-rifiuti e di un apecar, anch’esso ad alimentazione elettrica, che si sposteranno nelle strade dove si svolge la vita estiva senza fare rumore e senza emettere gas di scarico. I mezzi sono stati presentati ieri mattina in piazza a Mare dal sindaco Andrea Benini, dall’assessore all’ambiente Mirjam Giorgieri e dal presidente dei Sei Toscana, Alessandro Fabbrini. «Questa novità coniuga le buone pratiche sulla mobilità alla sostenibilità ambientale – dicono il sindaco e l’assessore Giorgieri –. Proprio per questo motivo siamo felici di avere a Follonica dei mezzi elettrici con i quali viene svolta la raccolta dei rifiuti nel centro cittadino e sul lungomare. Si tratta di un passo avanti che faciliterà il lavoro degli gli operatori e permetterà di avere un servizio migliore». I due tricicli di Sei Toscana sono alimentati da pannelli fotovoltaici posizionati sul tettino capaci di assicurare la piena autonomia energetica e alimentando il sistema di pedalata assistita che permetterà un facile utilizzo per tutti gli spostamenti. Attraverso le due bocche laterali è possibile conferire i rifiuti nei bidoni destinati alla raccolta differenziata che sono posizionati all’interno del triciclo. Anche l’apecar è alimentato da un motore elettrico che consente di svolgere le operazioni di pulizia previste senza l’emissione di Co² nell’aria. «Con questo servizio – dice il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini – l’Amministrazione e Sei Toscana consolidano l’impegno comune per l’ambiente e per i temi della sostenibilità. Questo servizio, nella sua semplicità, lancia un messaggio ambientale molto forte: occorre partire anche dai piccoli gesti, da piccole azioni, per cambiare il paradigma e il modello di consumo, ripensandolo in termini di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale».