Qual è il confine tra un gesto incivile e un reato bello e buono? Di sicuro è facile individuare chi, sul fronte opposto, fa del senso civico la propria bandiera e, in un gelido e ventoso sabato mattina, si rimbocca le maniche per andare a ripulire le fosse lungo le strade, trasformate in discariche abusive.Così ieri sette volontari delle associazioni Grosseto al centro e Dritti alla meta hanno tirato via dai bordi della strada provinciale delle Collacchie, vicino a Principina terra, e dalla strada della Chiocciolaia, una quantità impressionante di rifiuti, scarti edili, vecchie bombole del gas, copertoni, vecchi water. Tutto rovesciato nelle fossette da ignoti. «Alla Chiocciolaia, in un tratto di circa 800 metri, quindi relativamente breve, c'era di tutto - racconta a nome degli altri volontari Romualdo Vigilucci - Queste foto denotano che c'è un'attività edile al nero che scarica materiale frutto di lavori fatti fuori dal rispetto delle regole». Quanto raccolto dai volontari non lascia spazio a dubbi: otto vecchi water con relative mattonelle e scarti di lavori idraulici sono riaffiorati dalla fossetta. Ma non solo.«Le persone nel 2019 non sanno che c'è un numero verde di Sei Toscana con cui gratuitamente portano via la roba da buttare - aggiunge Vigilucci - viste le bombole del gas che abbiamo trovato».Stesso quadro vicino a Principina terra dove una fossetta era completamente intasata di rifiuti. «Ce ne siamo accorti per caso un giorno passando in bicicletta», dice.Ed è il caso che ha mosso, sei anni fa, l'azione di questi volontari. «Questi lavori di pulizia partono nel 2013 dietro le dune tra Principina a mare e il km 28 - spiega Vigilucci - grazie alla collaborazione della Pro loco di Marina, ai social e al passaparola. Di volta in volta riceviamo segnalazioni, mettiamo insieme le forze e andiamo». Una grossa mano arriva da Ecolat, società del settore rifiuti, che va a ritirare quanto trovato. «Un grazie doveroso a Massimiliano Mazzocchi e Fabio Fei, di Ecolat», dice Romualdo.E dunque, inciviltà o reato? «L'abbandono dei rifiuti sta diventando un'emergenza - conclude Vigilucci -. Noi quel che facciamo lo facciamo per amore del nostro territorio che è davvero violentato ma il volontariato non può sopperire a questa esigenza».Non è finita qui, tuttavia. Sempre ieri, nella corposa opera di pulizia della sporcizia non c'erano solo rifiuti ma anche cerchioni della auto, resti pneumatici e di carrozzeria delle vetture. Il motivo? La strada della Chiocciolaia è storicamente una delle arterie provinciali più dissestate e che ha scontato - negli anni - ritardi negli interventi di ripristino per via di burocrazia e rimpalli di competenze. E così i volontari si sono trovati a raccattare - tra le varie cose - anche copertoni "saltati" via quando le auto sono passate lungo la Chioccolaia e sono incappate in qualche buca sul manto dissestato.