«UN NUOVO piano dei rifiuti pronto entro l’estate, con la costruzione di sei biodigestori per l’organico e il 75% di raccolta differenziata entro il 2023». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, mette in fila i prossimi passaggi nei quali dovrà tradursi il suo no alla costruzione dell’inceneritore di Case Passerini, a Sesto Fiorentino (Firenze). Lo fa in Consiglio regionale, rispondendo a una richiesta di chiarimenti del consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi che diventa l’occasione per provare a trovare la quadra dopo le ultime divisioni (fra Mdp e Pd, ma anche nel Pd) fra favorevoli e contrari al termovalorizzatore. Ma alla fine, tutto resta rinviato al Piano dei rifiuti, che dovrà indicare le alternative economicamente sostenibili al «forno» fiorentino. «Entro quest’anno passeremo dal 51 al 54% di differenziata – dice Rossi - un aumento incoraggiante che ci può portare verso il 70%. Solo la parte rimanente rimarrà riservata a discariche e termovalorizzatori». E proprio qui sta il nodo. Questa «parte» rende necessario un nuovo inceneritore, come la maggioranza toscana ha sostenuto per anni, o bastano i termovalorizzatori che già esistono? «Entro l’estate – prosegue Rossi - presenteremo un nuovo piano dei rifiuti. Vogliamo impostarlo sull’economia circolare secondo gli indirizzi europei, con più differenziata, meno discariche e termovalorizzatori, sei biodigestori e un piano per i rifiuti nei distretti industriali. Chi sostiene che sarebbe meglio l’uso di termovalorizzatori e discariche non fa bene i conti». A far emergere le divergenze nella maggioranza provano intanto i Cinque Stelle, proponendo, con una mozione, di archiviare una volta per tutte Case Passerini. Ma l’atto non passa, mentre viene approvato un documento del Pd, che chiede alla giunta «di presentare, quanto prima, le proposte programmatiche e normative per favorire l’economia circolare in Toscana, nonché il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti». Il documento prosegue indicando più obbiettivi: «Il 70% di differenziata, conferire in discarica non oltre il 10% dei rifiuti urbani totali, senza aprire nuove discariche o ampliare quelle esistenti; non superare il 20% di termovalorizzazione». Ad approvare l’atto, oltre al Pd, anche M5s, Mdp, Sì - Toscana a sinistra e Gruppo misto. Ma il nodo da sciogliere resta sempre lo stesso: basterà incrementare la differenziata? E, se non basterà, cosa dovrà prevedere il nuovo Piano dei rifiuti al posto del termovalorizzatore di Case Passerini?