"Non accettiamo strumentalizzazioni". Il presidente di Aisa Impianti Giacomo Cherici replica sulla questione cattivi odori finita al centro nei giorni scorsi di una affollatissima riunione che si è tenuta a Chiari. "Quanto evidenziato" sottolinea Cherici nel suo intervento ricordando di essere da tempo in contatto con gli stessi cittadini che hanno sollevato il problema, "è importante. Durante l'estate io stesso mi sono recato nelle frazioni e ho incontrato alcuni cittadini che lamentavano disagi e con i quali sono telefonicamente in contatto". "Deve essere chiaro" puntualizza il presidente di Aisa Impianti, che "occorre stabilire la fonte o le fonti che generano i cattivi odori perché il territorio è molto complesso e sono presenti molti fattori confondenti. Abbiamo notizia di altre numerose cause di cattivo odore che non ci riguardano e che potrebbero riguardare altri, oppure le modalità di trasporto dei rifiuti, nonché i sistemi di raccolta porta a porta dell'organico. L'azienda ha già programmato su indicazione del sindaco e dell'assessore di Arezzo di eseguire ulteriori interventi di up-grade dei presidi ambientali anti-odorigeni sulla linea di compostaggio. La spesa per implementare i presidi ambientali, qualora le cause di emissioni odorigene fossero estranee al ciclo di lavorazione della frazione organica da raccolta differenziata, ricadrebbero in bolletta a danno di tutti senza portare i necessari risultati. In una situazione del genere è irresponsabile che una parte politica indichi in Aisa Impianti la causa inequivocabile dei cattivi odori e faccia finta che tutte le altre realtà, che i cittadini ben conoscono, non esistano. Aisa Impianti opera in regime di qualità, è dotata di un organismo di controllo e vigilanza. Siamo quindi i primi a perseguire un sistema di lavoro a tutela ambientale e a reinvestire gli utili in miglioramento impiantistico a tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Nessuno è latitante come qualcuno vorrebbe far credere tant'è che già alcune settimane fa l'azienda ha comunicato alla stampa di avere già deliberato l'upgrading dei sistemi di filtrazione della linea di trattamento della raccolta differenziata dell'organico, notizia che non è stata presa in minima considerazione da chi oggi strumentalizza un gruppo di cittadini. Non è stata neanche considerata la notizia, uscita alcuni giorni fa, che il Comune di Arezzo ha stabilito di procedere ad un'azione di monitoraggio a largo spettro per fare una mappatura delle emissioni, un tema di miglioramento ambientale su cui anche questa azienda ha sempre investito. Tale monitoraggio prevede, tra l'altro, il coinvolgimento attivo della cittadinanza". "Questi attacchi" continua Chierici, "vengono immotivatamente proposti in un momento in cui l'azienda ha dato corso a un importante piano di investimenti (senza impatti in bolletta) per la produzione di biometano, compost biologico, energia elettrica, idrogeno verde e recupero della Co2 prodotta. Screditare l'impianto di recupero totale di San Zeno significa danneggiare l'anello essenziale al funzionamento dell'economia circolare e della futura comunità energetica, aumentando il disagio di quei cittadini che, come giusto, desiderano di essere ascoltati e non strumentalizzati".