Possibile che occorra più di un mese di attesa da parte di un cittadino perché gli operatori di Sei Toscana ritirino i cosiddetti rifiuti ingombranti, dalla lavatrice al materasso, dal divano ai piccoli elettrodomestici? È ciò che si chiede - sulla base della propria esperienza - un grossetano, Otello Damiani, che a inizio settembre ha contattato il numero verde 800 127 484 di Sei Toscana per usufruire del servizio gratuito di ritiro di tutto ciò che non può essere gettato nel cassonetto perché è evidentemente ingombrante. È il 2 settembre quando Damiani contatta il numero verde di Sei Toscana: «La conversazione è avvenuta - spiega - mediante il risponditore automatico: ho lasciato nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e email». Damiani ritiene di aver fatto tutto nella maniera corretta e si mette in attesa. Passano i giorni e non vende alcun cenno. «Così ieri mattina (il 20 settembre, ndr) - continua - ho nuovamente contattato il numero verde per sollecitare il ritiro», anche perché Damiani si tiene da giorni in casa i rifiuti ingombranti e vorrebbe, prima o poi, liberarsene. Nel giro di qualche ora, lunedì 20 settembre, Sei Toscana gli invia una email: «Il suo appuntamento è stato prenotato per l'11 ottobre», si legge. Meglio tardi che mai, direbbe la saggezza popolare, ma va da sé che Damiani si chieda se sia normale attendere dal 2 settembre (data della sua prima telefonata a Sei Toscana) all'11 di ottobre (data della prenotazione del ritiro). Il Tirreno ha sottoposto la questione al gestore del servizio, che conferma che il cittadino ha fatto la propria richiesta il 2 settembre. «Poi è stato ricontattato dagli operatori che hanno acquisito la richiesta - spiegano da Sei Toscana - alle 15, 26 dello stesso giorno ma non ha risposto né al numero fisso né sul telefono cellulare». Dopo il suo sollecito di lunedì, Sei Toscana gli ha inviato dunque l'email con l'appuntamento dell'11 ottobre, «ma oggi (ieri per chi legge) - spiegano ancora da Sei Toscana - è stato ricontattato per anticipare il ritiro a venerdì. Accade, infatti, che venga dato un appuntamento non nell'immediato ma che poi si ricontatti il cittadino per anticiparlo». Damiani si è tenuto in casa i suoi rifiuti ma c'è anche chi, contattato il gestore Sei Toscana e ottenuto un codice di prenotazione, li parcheggi in strada anche se il ritiro è previsto dopo tre, quattro, cinque giorni o addirittura una settimana. È accaduto anche di recente (vedi foto sopra, quella degli infissi) e solo l'intervento dell'assessora Simona Petrucci, a cui era stato segnalato quel deposito fuori regola, ha consentito l'intervento quasi immediato.