Serve un piano per gli impianti

L’intervento di Alfredo De Girolamo, Presidente Confservizi Cispel Toscana

 Luci ed ombre sulla Toscana nel Rapporto annuale sui rifiuti urbani di Ispra. La produzione di rifiuti è stabile, da 2,284 milioni di tonnellate a 2,277. Buono il dato sulla raccolta differenziata, che passa da 56,1% a 60,2%. Dato ottimo se si guardano i valori assoluti di raccolta differenziata e non quelli percentuali. La Toscana raccoglie in modo differenziato 368 kg ad abitante all’anno, più della media del nord Italia (360). Buona la performance di raccolta differenziata di Firenze: 53,9%. Quanto al riciclaggio la Toscana sembra aver raggiunto l’obiettivo previsto per il 2020 (50%) e si appresta a raggiungere il nuovo, 65%, al 2035. La Toscana esporta 212.000 tonnellate di frazione organica fuori regione, è quella che ne esporta di più dopo Campania e Lazio, segno di una fragilità impiantistica nel compostaggio, confermata dalla mancanza di impianti di digestione anaerobica. Esportiamo all’estero 30.000 tonnellate di rifiuti trattati nei tmb, prevalentemente a recupero energetico. Continuano a diminuire i termovalorizzatori: erano 7 nel 2013, ora sono 4 (2 dei quali già di prossima chiusura). La Toscana incenerisce 230.000 tonnellate di rifiuti, meno del 10% del totale, il target atteso con gli obiettivi europei è compreso fra 25 e 35%. Siamo sempre distanti da una dotazione impiantistica credibile. Le discariche toscane assorbono ancora il 34% dei rifiuti urbani prodotti, un punto in più del 2018. Dato preoccupante, visto il target europeo del 10% al 2035. Da migliorare differenziata e riciclaggio, ma la criticità sono gli impianti per la frazione organica e per il recupero energetico. Temi del prossimo Piano regionale

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