Le immagini non lasciano spazio al dubbio. In 45 sono finiti sotto l`occhio delle telecamere installate per contrastare l`abbandono dei rifiuti sul territorio comunale. È questo lo stato dell`arte a tre messi dalla messa in funzione dei due apparecchi. fidato dei verbali già notificati ai trasgressori e aggiornato al 20 settembre supera la cifra dei 4mila euro. Le telecamere e-killer sono speciali foto trappole di ultima generazione che permettono un monitoraggio 24 ore su 24 e si attivano con il movimento. “Voglio ringraziare la polizia municipale e l`ufficio Ambiente che lavorando in sinergia hanno messo in piedi un servizio che può contrastare il fenomeno degli abbandoni -afferma l`assessore al Bilancio e polizia municipale Matteo Brogioni -. Mi auguro che dove non sono arrivati l`educazione e il buon senso, possa arrivare il timore di una sanzione». L`amministrazione comunale di Campiglia Marittima, a seguito dei numerosi abbandoni rilevati sul territorio e dando seguito e sviluppo ad alcune misure in parte già adottate dalla precedente amministrazione, ha attivato il servizio di videosorveglianza per contrastare questi comportamenti che, oltre a provocare inquinamento e squalificare il territorio, hanno un costo per tutta la cittadinanza. Oltre alle telecamere dal Palazzo comunale si conferma di puntare anche sull`educazione del cittadino, attraverso campagne informative già in atto, per incentivare comportamenti ambientalmente virtuosi e far conoscere i servizi gli sconti sulla Tari legati a determinate tipologie di conferimento. «Il fenomeno degli abbandoni e dei conferimenti errati da qualche anno determina un notevole impiego di risorse per l`amministrazione - dice l`assessora all`Ambiente Elena Fossi - Per arginare questa situazione siamo convinti di dover adottare soluzioni diverse che vadano a integrare e ampliare la capacità di ricaduta che gli ispettori ambientali avevano avuto negli anni passati». Che aggiunge: «Per questo abbiamo favorevolmente accolto il progetto delle telecamere killer di nuova generazione proposto da Sei Toscana, il cui appellativo fa pensare all`inflessibilità con cui le stesse operano». E sottolinea: «La sanzione non rappresenta una modalità di insegnamento, ma serve soltanto a obbligare al rispetto delle regole quelle persone che hanno difficoltà più di altre ad adeguarsi alle buone forme di civile convivenza. Abbiamo pensato di reimpiegare il ricavato dalle sanzioni, perlomeno quella parte che la legge ci consente di utilizzare, per investimenti nel settore ambientale, come l`acquisto di cestini e posacenere, per qualificare il territorio e a beneficio di tutta la cittadinanza, stimolando in questo modo i comportamenti virtuosi».