I rimborsi perla Tari illegittimamente pagata sulle pertinenze possono essere finanziati con risorse del bilancio comunale ma non è possibile imputarne il costo al piano finanziario dei rifiuti. Con una risposta al question time in commissione Bilancio di ieri è stata trovata forse una risposta al problema di come sostenere gli oneri relativi ai rimborsi resi necessari dal fatto che molti Comuni hanno chiesto il pagamento della quota variabile (collegata al numero dei componenti la famiglia) non solo per l'abitazione, ma anche per le pertinenze.Il problema era stato sollevato anche a Telefisco 2018, e nella risposta al question time di ieri in pratica si riconferma quanto già detto al Sole 240re, aggiungendo però il parere, n. 139 del 9 maggio 2018, reso dalla Corte dei conti della Lombardia al Comune di Milano che chiedeva se fosse possibile «anche in caso di rimborso su istanza di parte, attingere arisorse della fiscalità generale per far fronte alla restituzione della quota variabile calcolata separatamente sulle autorimesse». Ad avviso della Sezione regionale di controllo la copertura finanziaria dei rimborsi non deve necessariamente trovare integrale copertura nel piano finanziario della Tari come costo del servizio, ma può essere finanziata anche dalla bilancio comunale, extra gestione Tari.