Oltre due mesi serviti per la pubblicazione delle pagine con i lavori svolti dagli studenti (dall’8 febbraio al 18 aprile) e oggi, invece, arriva il giorno della cerimonia finale alla quale prenderanno parte tutte le 18 scuole medie che hanno preso parte alla ventiduesima edizione del «Campionato di giornalismo» promosso e organizzato da La Nazione in collaborazione, nell’edizione grossetana, con Banca Tema, Conad, Confartigianato, Cna, Acquedotto del Fiora, Autorità Idrica Toscana, Autolinee Toscane e Sei Toscana. Tutti partner che oggi consegneranno premi speciali in aggiunta a quelli messi in palio dal nostro quotidiano. Appuntamento dalle 10.30 nella sala Eden, messa a disposizione dalla cooperativa «Uscita di Sicurezza» del presidente Luca Terrosi (così come avvenuto anche lo scorso anno), e sarà qui che saranno svelati i riconoscimenti ottenuti da ciascuna scuola.Centinaia, come sempre, gli studenti coinvolti nel progetto che sotto la guida dei loro insegnanti tutor hanno scelto liberamente gli argomenti da affrontare trasformando poi questo impegno in articoli e foto che hanno permesso ad ogni istituto di realizzare due pagine. Lavori ottimi, temi anche delicati trattati con grande accortezza ed equilibrio, resi ancora più interessanti dall’entusiasmo e dalla schiettezza che solo i ragazzi di questa età sono in grado di mettere sul tavolo. E come sempre molto arduo è stato il lavoro della giuria che ha dovuto valutare le 36 pagine pubblicate nel corso dell’iniziativa. Ma il vero obiettivo di questo progetto è molto più significativo del riconoscimento in sé che, seppur gratificante per chi lo riceve, non potrà mai avere il valore che invece è possibile dare all’impegno dei ragazzi che riescono a trasformarsi in veri e propri reporter per raccontare i loro sogni, le emozioni, le aspettative e anche le paure quotidiane tipiche dell’adolescenza. Offrire loro la possibilità di esprimere opinioni e fare commenti è senza alcun dubbio un traguardo notevole, un modo che in un’era nella quale tutto accade di fretta può aiutare a far comprendere che per fare una cosa importante – perché gli studenti hanno fatto una cosa importante – occorrono tempo, pazienza e ragionamento. Anche per questo, oltre a ringraziare le scuole che aderiscono al progetto e i docenti che ci investono energie e tempo, a questi ragazzi possiamo dire solo una cosa: bravi.