Raee, nel 2023 riciclo giù del 4,6%

Rifiuti elettronici I cittadini europei spendono 12 miliardi all'anno per sostituire i beni danneggiati Secondo i dati della Commissione europea, i cittadini dell'Unione spendono circa 12 miliardi di euro all'anno per sostituire prodotti e dispositivi, invece di ripararli. L'impatto sull'ambiente di questo smaltimento non necessario genera ogni anno 35 milioni di tonnellate di rifiuti. I dati del Global E-Waste Monitor 2024- report pubblicato dall'Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca (Unitar) - dimostrano che puntare sul riciclo non basta: la produzione globale di rifiuti elettronici (Raee) aumenta infatti cinque volte più velocemente rispetto al loro Acido. Nel 2022 (ultimi dati disponibili) l'Europa è stata l'area che ha generato il maggior numero di Raee (17,6 kg pro capite), e ne ha riciclato in media il 42,8 per cento. L'Italia è il quinto Paese del continente per produzione di rifiuti elettronici, con Lino milioni di kg. Sul podio Russia (1.900), Germania (1.80o) e Regno Unito (1.700). A seguire la Francia (1.400). Nel nostro Paese - leader europeo del riciclo in tutte le altre categorie il problema è ancora più pressante. Secondo il rapporto 2023 del Centro di Coordinamento Raee, nel 2023 in Italia sono stati riciclati il 4,6% di Raee in meno rispetto al 2022 (quasi 5ilmila tonnellate). Le ragioni del calo variano dai comportamenti scorretti dei cittadini alla dispersione dei Raee al di fuori dei canali ufficiali, all'assenza di controlli per contrastare questi fenomeni. Il tasso di raccolta si ferma quindi al 30,24% (era il 34,56%nel 2021), ben lontano dal target europeo del 65% al 2030. La direttiva Ue 2024/1799 assume allora un'importanza cruciale: secondo stime della Commissione si dovrebbe tradurre - in 15 anni - in un risparmio di18,5 milioni di tonnellate di CO2,1,8 milioni di tonnellate di risorse e 3 milioni di tonnellate di rifiuti. Oltre a risparmi di15,6 miliardi di euro per venditori e produttori e 176,5 miliardi di euro per i consumatori. Il settore delle riparazioni dovrebbe invece crescere di 4,8 miliardi di euro. 

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