Dopo un rallentamento dovuto all'emergenza sanitaria ancora in corso, muove i primi concreti passi il progetto "Bethlehem green city, verso un modello virtuoso di sostenibilità ambientale'', di cui il Comune di San Giovanni Valdarno è il capofila. Il progetto durerà tre anni e avrà un costo di 1.495.024 euro di cui circa 1'80%, 1.195.804, è coperto dall'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo L'obiettivo è quello di rafforzare il sistema di raccolta di rifiuti solidi urbani del distretto di Betlemme, avviando un sistema di raccolta differenziata, aumentando la consapevolezza e le capacità delle istituzioni locali e anche attraverso il sostegno ad iniziative di economia circolare urbana. Nello specifico è in cantiere lo studio sulla raccolta integrata dei rifiuti solidi urbani in Palestina con una prima fase che prevede Progetto Sindaco Valentina Vadi e assessore Fabio Franchi nel corso di un incontro a San Giovanni Valdarno professionisti prima dell'inizio dell'estate per seguire la progettazione organizzativa e impiantistica. Non appena possibile saranno organizzate anche visite istituzionali di rappresentanti del Comune di San Giovanni Valdarno, della Fondazione Giovanni Paolo II, di Ato Toscana Sud, di Sei Toscana e di Confservizi Cispel Toscana. Nel mese di luglio funzionari del Joint service council, del Comune di Beflemme e del Comune di Gerico parteciperanno a l'analisi della composizione dei rifiuti: un esperto valuterà come cambia il composto a seconda dell'area geografica, la presenza o mancanza di turisti e altri fattori chiave. I dati saranno poi analizzati da Sei Toscana, che invierà alcuni una formazione curata da Cispel Toscana presso le sedi e gli impianti delle aziende di gestione dei rifiuti della regione mentre, in autunno, quattro funzionari saranno ospitati presso il Centro di geotecnologie di San Giovanni . "Siamo molto lieti di annunciare e vedere i primi passi concreti del progetto Bethlehem Green City. Un progetto", dicono il sindaco di San Giovanni, Valentina Vadi, e l'assessore alla cultura Fabio Franchi, "indubbiamente complesso e ambizioso, ma già ben avviato e strutturato grazie alla professionalità e alla competenza dei partner di cui ci siamo avvalsi. Negli ultimi mesi, concludono si sono tenute varie riunioni di coordinamento tra i vari partner del progetto e sono già stati avviati i contatti specifici con la realtà palestinese. Nel nostro piccolo, anche in questi tempi così difficili, questo vuole essere il nostro contributo".