Il 18 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Riciclo. Il Global Recycling Day, nato nel 2018, è una ricorrenza che vuole ribadire l’importanza della corretta differenziazione dei rifiuti per lo sviluppo di un’economia circolare che valorizzi le risorse e tuteli il futuro del nostro pianeta. Proprio in quest’ottica si inseriscono le attività di Sei Toscana, gestore unico del servizio integrato dei rifiuti dell’Ato Toscana Sud, l’Ambito territoriale ottimale più esteso di Italia. La società gestisce circa 550.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, servendo un terzo della popolazione regionale e svolgendo servizi ambientali in 104 comuni delle province di Arezzo, Grosseto, Siena e del comprensorio della Val di Cornia, in provincia di Livorno. Un territorio tanto esteso (oltre 12.000 Km²) quanto eterogeneo con zone montuose, collinari e marittime, fatto di piccoli borghi, città d'arte, luoghi patrimonio dell’Unesco, parchi e riserve naturali. A parlarne è Alessandro Fabbrini, confermato alla presidenza della società che fa parte del Gruppo Iren. “Il nostro è un territorio da salvaguardare, in cui la gestione sostenibile dei rifiuti riveste un ruolo strategico ai fini della salvaguardia e della tutela dell’ambiente. Nel 2023, grazie all’impegno dei cittadini, Sei Toscana ha raccolto e permesso di avviare a compostaggio quasi 70mila tonnellate di organico e oltre 96mila tonnellate di rifiuti differenziati che sono stati poi avviati a riciclo negli impianti dedicati. Nello specifico, sono state avviate a riciclo poco meno di 50.000 tonnellate di carta e cartone, 4.500 tonnellate di metalli, quasi 16.000 di plastica e 26.000 di vetro, di cui oltre la metà provenienti da raccolte mono-vetro che stiamo progressivamente introducendo sul territorio seguendo le linee guida del nostro piano industriale”. Un piano che prevede investimenti per oltre 150 milioni di euro. “Esattamente. Siamo partiti nell’estate del 2022 e stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell’intero ambito, contiamo di superare il 70% di differenziata nei prossimi cinque anni. Da questo punto di vista registriamo una crescita per l’ottavo anno consecutivo e ci stiamo avvicinando al 60%. Il risultato ancora non ci soddisfa, ma credo sia giusto considerare anche la complessità dell’ambito in cui lavoriamo, caratterizzato da un’enorme estensione territoriale e da una bassissima densità abitativa. È necessario comunque concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità dei materiali raccolti. Solo una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile che dobbiamo mirare”. Come sta andando? “Il lavoro da fare è ancora tanto, ma abbiamo già raggiunto risultati significativi. I territori che registrano un maggiore aumento della differenziata sono proprio quelli dove, insieme alle amministrazioni locali, abbiamo dato vita a una profonda riorganizzazione dei servizi. Entro la fine di quest’anno contiamo di intervenire in 50 comuni”. Dopo la raccolta i rifiuti devono essere trattati. “Proprio per questo abbiamo sottoscritto un accordo con Ato (l’Ente che racchiude i 104 comuni del territorio) e le società gestori di impianti che definisce il nuovo assetto del sistema impiantistico necessario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie all’intesa il nostro territorio potrà beneficiare di nuovi impianti all’avanguardia che permetteranno di riciclare e recuperare la maggior parte dei rifiuti prodotti, ricorrendo al conferimento in discarica solo per una parte residuale, seguendo in toto le linee guida indicate dalla Comunità europea e adottate dalla Regione. Su questo il Gruppo Iren dà e darà una grossa mano, con investimenti molto significativi”. Sostenibilità ambientale, ma quella economica? “Nel 2023 i ricavi dalla vendita dei rifiuti differenziati sono stati circa 13 milioni di euro che, così come stabilito da Arera, contribuiranno ad abbattere i costi. Inoltre, grazie all’avvio di sistemi di raccolta che permettono la tracciabilità dei conferimenti, potremo progressivamente introdurre un sistema di tributo puntuale, più equo, legato anche all’effettiva produzione dei rifiuti e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali”. Il PNRR gioca un ruolo per la vostra società? “Gioca un ruolo molto importante. L’Ato Toscana Sud si è aggiudicato, grazie al nostro supporto tecnico, un finanziamento di oltre 21 milioni di euro per la realizzazione di 30 progetti volti a migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture. Un contributo che consentirà anche di mitigare i costi per gli utenti. Si tratta di un risultato davvero straordinario, non per niente l’Ato Toscana Sud è stato l’ambito ad aver ottenuto il più alto finanziamento di tutta Italia”. Come vede il futuro di Sei Toscana? “Il mio augurio è che il 2024 sia ancora più positivo dell’anno passato e che sia caratterizzato da una crescita sotto ogni aspetto: operativo, gestionale, economico e, soprattutto, ambientale.