Bilancio sociale Aisa, investiti 37 milioni in cinque anni

"Il futuro è a colori". Presentato presso la Centrale di Recupero Aisa Impianti a San Zeno il bilancio sociale 2020 Zero Spreco dell`azienda, giunto alla sua quinta edizione, realizzato in collaborazione con i licei aretini. Presenti il presidente di Aisa Spa, Giacomo Cherici, il direttore generale Marzio Lasagni, la componente del Cda Chiara Legnaiuoli e la vicepreside del liceo Classico e Musicale Francesco Petrarca di Arezzo Antonella Fatai. Il progetto condotto con gli studenti ha consentito di elaborare contenuti nuovi e originali e di redigere il primo bilancio sociale multimediale di Aisa. "È stata l`occasione per integrare la realtà di Aisa con i ragazzi e le scuole superiori", ha sottolineato Legnaiuoli, "che hanno contribuito in maniera significativa e determinante. I risultati dell`esercizio sono assolutamente positivi per quanto riguarda l`attività dell`azienda e quella che è la quota del recupero e del compostaggio al momento. Ovviamente è un bilancio che deve essere fatto conoscere alla cittadinanza in quanto l`impianto è di proprietà dei cittadini, è un impianto virtuoso che prevede in futuro tutta una serie di implementazioni dell`attività e del piano industriale sia per la linea del compostaggio (2021) sia per il potenziamento della linea energetica nonché la produzione di biometano (2022-2023) fino ad ottenere una vera e propria fabbrica di materia (2024) con il recupero per quanto più possibile anche del differenziato e l`eliminazione degli scarti che pro- vengono dallo stesso". L`obiettivo futuro è applicare il principio Zero Spreco a tutte le frazioni delle raccolte differenziate. In particolare l`obiettivo aziendale è quello di rendere autosufficiente la provincia di Arezzo in tema di recupero dei rifiuti. Il Piano economico-finanziario prevede un investimento di 37 milioni di euro per la realizzazione di queste infrastrutture nei prossimi cinque anni senza aggravio sulle tariffe a carico dei cittadini. "Il bilancio sociale, che è uno strumento previsto dalla normativa per le nostre aziende", ha spiegato il presidente Cherici, "è un qualcosa che deve spiegare quello che fa l`azienda e anche quelle attività apparentemente laterali che però vanno a rafforzare il capitale sociale, quindi quella profonda conoscenza del territorio e delle comunità che lo abitano nei confronti delle proprie infrastrutture. Abbiamo pensato di coinvolgere in questo lavoro i ragazzi delle scuole, dell`artistico, del classico e del musicale, perché è arrivato il momento di cercare di unire sempre di più quello che è il mondo dei giovani a quello delle infrastrutture e di chi vi lavora dentro. Questo proprio perché c`è necessità da parte nostra per capire il punto di vista dei giovani e al tempo stesso c`è necessità che i giovani capiscano che possono esserci degli sbocchi interessanti in tutto quello che è il settore del recupero dell`ambiente che possono essere delle buone prerogative". "I nostri studenti", ha commentato Fatai, "hanno contribuito a scrivere le interviste e le parti di questa rendicontazione sociale, il musicale con i video, mentre il liceo artistico la grafica". 

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