Economia circolare Nuovi impianti

La Toscana ha intrapreso il sentiero dell'economia circolare. Con il voto in consiglio è stato approvato in via definitiva il Prec (Piano regionale dell'economia circolare - Piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati), principale strumento di indirizzo, programmazione e attuazione per la gestione del ciclo dei rifiuti.A seguito dell'apposito avviso pubblico del 2021 erano giunte a palazzo Strozzi Sacrati 41 proposte relative a impianti, di cui 39 sono state ritenute coerenti. Tra queste dodici risultano già realizzate o in corso di realizzazione, mentre per altri sette impianti sono in corso le procedure di autorizzazione.Tra i realizzati o in fase di realizzazione spiccano, per la Maremma: Acea Ambiente - Monterotondo Marittimo, impianto di digestione anaerobica; Futura - Grosseto (località Strillaie), nuova linea di digestione anaerobica; e Iren - Scarlino, polo tecnologico composto da più impianti di cui uno per il trattamento di pulper di cartiera e degli scarti in plastica eterogenea plasmix.All'impianto Acea di Monterotondo vengono trattati, per produrre biogas, i reflui di una parte dei depuratori della Toscana del sud. Di un ampliamento della struttura si discute ormai da tempo.Alle Strillaie è già in funzione l'impianto per la produzione di Css (combustibile solido secondario) e di selezione e compostaggio. La proprietà è di Iren Ambiente e Sei Toscana, che hanno stimato un investimento superiore a 10 milioni di euro per la realizzazione di una struttura di produzione di biometano da rifiuti.L'intervento - tuttavia - più rilevante, sotto più di un aspetto, riguarda la zona dell'ex inceneritore di Scarlino. Qui sempre Iren dovrebbe completare entro la primavera lo smantellamento della struttura di Scarlino energia, avviato a fine anno scorso, e mentre procede con la bonifica dei terreni circostanti.L'approvazione del Piano regionale apre così scenari molto interessanti per la provincia della Maremma e dell'Amiata, in cui adesso le aziende sono chiamate a scoprire le carte.Nel frattempo parlano di «missione compiuta» il presidente Eugenio Giani e l'assessora regionale all'ambiente Monia Monni. «Potremo accedere a 50 milioni di euro di finanziamenti Pnrr che ci permetteranno di realizzare, in questa legislatura, il più forte e concreto intervento sullo smaltimento dei rifiuti visto in Toscana negli ultimi decenni», preannuncia Giani, e l'assessora gli fa eco: «L'approvazione del Piano è il risultato di un lavoro corale che ha attraversato il territorio regionale e segna un punto di partenza avanzato che ora chiama ciascuno alle proprie responsabilità. Istituzioni a ogni livello, forze economiche e sociali, mondo del Terzo settore, cittadine e cittadini in forma singola e associata. Non può esistere economia circolare senza il coinvolgimento pieno e convinto dei territori ed è per questo che servirà adesso non girarsi dall'altra parte, arroccandosi dietro il "no a tutto", bensì al contrario assumersi l'onere di affrontare ciascuno un pezzo del problema. Consapevoli - chiosa - come sintetizza efficacemente da tempo Legambiente, che per avere zero rifiuti servono mille impianti».

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