Ripulita la scarpata degli "ex scarichi" L`area recuperata ora è da valorizzare

L`amministrazione comunale ha fatto ripulire, nei giorni scorsi, la ripida scarpata degli "ex scarichi", l`area che si trova a ridosso del centro storico, tra via Bartolomeo della Gatta e il Parco Presentini. Un tempo area marginale e degradata - per decenni fu la discarica degli allora numerosi abitanti del centro storico - da quando è stata realizzata via Bartolomeo è divenuta una zona centrale, una cartolina per chi arriva dalla Val di Chio, dal Nestore e dall`Umbria. Certo, fin qui non era proprio un bel vedere: ricoperta com`era di macchia e di rovi, poteva essere oggetto di un documentario sulla giungla. Il Comune ha effettuato la pulizia in proprio, con i suoi mezzi e i suoi operai e affittando un mezzo adatto per le operazioni su questa area scoscesa e difficile da "attaccare". Sono stati riscoperti i terrazzamenti esistenti e realizzati alcuni percorsi sui quali sarà possibile muoversi per effettuare la manutenzione dell`area, ormai necessaria come su ogni altro parco pubblico. Si sta adesso studiando come sistemare tutta la superficie, se mettere a dimora altre piante, si sta pensando anche alla possibilità di una semina che rinverdisca l`area. Per questa zona ci sono già, nel Bilancio comunale 2021, circa 100mila euro ottenuti dal Ministero per i Beni Culturali via Regione, nel quadro del Progetto dei "Cammini di San Francesco", con i quali verrà risistemato, lastricato, e illuminato l`antico sentiero della Maccarella, tramite il quale si potrà scendere a piedi dal paese verso la zona sportiva, il Convento dei Cappuccini, il Sentiero de- gli Antichi Mulini e tutta la Val di Chio. E` evidente che la scarpata degli " ex scarichi" è ormai diventata un`area urbana, che dovrà essere curata e manutenuta. Perché, vista la sua posizione e le sue caratteristiche, non arricchirla facendola diventare anche una specie di "parco botanico", aggiungendo alla attuale vegetazione anche una serie di piante caratteristiche delle nostre colline e che vanno scomparendo? Perché non piantare un sorbo, un nespolo, un ciavardello, un melo cotogno, un giuggiolo o altri simili alberi che quasi non ricordiamo più? E gli ulivi che si trovano nel tratto sotto il muraglione di Via Trento, perché non curarli - siamo o no la "città dell`olio"? - e portarci i ragazzi delle scuole a vedere la potatura o la raccolta? E nel periodo natalizio, quale miglior ambientazione per un grande presepe, con pecore e pastori che arrivano da Zoccoli, o cornamuse dalla Noceta, o Re Magi da Pergognano, o la banda da Porta Romana e gli Sbandieratori ?.Tante possibilità per quella che era solo la scarpata degli ex scarichi!

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