Cala del 72 per cento il numero degli abbandoni dei rifiuti. Lo dicono i numeri: dal 2019 ad oggi da 7.014 abbandoni siamo passati a 1.980. Certo, la strada è ancora lunga, ma gli aretini si stanno incamminando su quella buona, grazie anche ad una politica che in questi anni si è decisamente trasformata. I dati che arrivano dall`ufficio ambiente dell`assessore Marco Sacchetti e analizzati insieme al dirigente del Servizio ambiente Alessandro Forzoni, parlano anche di una diminuzione dei costi di rimozione, soldi che poi vengono reinvestiti per perfezionare il servizio. Ma andiamo con ordine e vediamo quello che è cambiato. Partiamo innanzitutto dalla trasformazione dei servizi. A partire dal 2019 sono stati trasformati i servizi di raccolta differenziata per favorire la fruibilità da parte di tutti i cittadini e per migliorare le varie raccolte differenziate. E come è stato riorganizzato? Si è partiti da un nuovo servizio di porta a porta nel centro storico e nelle frazioni dove in precedenza si era consolidata l`abitudine di esporre rifiuti di qualsiasi genere a qualsiasi orario di qualsiasi giorno. Le aree a servizio stradale invece sono state dotate di postazioni complete di contenitori per tutte le frazioni che vengono svuotati con frequenze maggiori rispetto al passato. Oggi ogni cittadino dispone di servizi per conferire ogni rifiuto nei pressi della propria abitazione. Ancora: sono stati potenziati i servizi di ritiro dedicato per le aziende con eliminazione dei cassonetti dalle aree industriali, un tempo ricettacolo di abbandoni e smaltimenti abusivi di rifiuti speciali. Due i centri di raccolta attivi ogni giorno della settimana di cui uno con orario continuato tutti i giorni. Una politica che ha fatto sì che il numero degli abbandoni e quindi la spesa per le rimozioni diminuisse. Nel 2019 il numero degli abbandoni era stato di 7.014 con una spesa di 138 mila e 596 euro per la rimozione dei rifiuti. L`impennata c`è stata nei 2020, causa anche le restrizioni del Covid dove il numero è salito a 7.031 abbandoni e 141 mila e 041 euro di costi di rimozione. Poi dal 2021 i numeri sono andati in calando fino ad arrivare al periodo gennaio-settembre 2024 dove gli abbandoni sono stati 1.980 per una spesa di rimozione di 38 mila e 940 euro. Nel dettaglio dal 2019 è attivo un servizio di ispezione ambientale con controlli sul campo e mediante video-fototrappola. Nel 2019 sono state elevate circa 30 mila euro di sanzioni. Da gennaio di quest`anno fino a settembre: 576 verbali (81 verbali da ispezione, 495 con video -fototrappola) che, al 30 settembre 2024 si traduce in 96 mila e 650 euro di sanzioni (535 da 150 euro per rifiuti per strada o fuori dai cassonetti, 41 da 400 euro per conferimento di rifiuti indifferenziati all`interno dei cassonetti per la differenziata). E` attiva, tra l`altro, una stretta collaborazione con la polizia municipale e i carabinieri forestali per la repressione dei reati di abbandono sul territorio aperto. Nel 2024 sono stati individuati e denunciati gli autori di abbandoni di rifiuti tessili provenienti da altre province e ditte edili che smaltivano speciali dentro ai cassonetti. Poi che cosa succede in caso di rifiuti abbandonati? "Gli addetti che con i camion vanno a svuotare i cassonetti - spiega il dirigente Alessandro Forzoni - avvertono e parte una squadra apposta che toglie i rifiuti, altre volte è il Comune che attiva il servizio dietro segnalazione dei cittadini, e devo dire che i tempi di intervento di Sei Toscana sono molto celeri nella quasi totalità dei casi". Ad abbandonare sono le ditte non iscritte a Tari che non possono accedere ai centri di raccolta o usufruire di servizi dedicati, i responsabili (produttori o soggetti terzi) di abbandono deliberato di rifiuti speciali per i quali dovrebbero ricorrere a ditte autorizzate con costi, e poi cittadini e ditte che deliberatamente non separano i rifiuti all`origine raccogliendo tutto come indifferenziato che faticano poi a smaltire attraverso i servizi territoriali, e infine i cittadini che pur rispettando gli obblighi di differenziazione, trovano il cassonetto pieno o inservibile a causa di altri utenti in- disciplinati e abbandonano il sacchetto a terra. Tre le linee guida che intendono perseguire Sei Toscana e Comune di Arezzo: prosecuzione e potenziamento delle attività di controllo, completamento della trasformazione dei vecchi servizi (Santa Firmina, San Marco, La Sella, Agazzi , area San Polo Tregozzano Chiassa superiore) e per ultimo verifica della potenzialità e pressione sulle postazioni critiche con eventuale aggiunta di cassonetti e potenziamento dei servizi di ronda. "Negli ultimi tempi - concludono Sacchetti e Forzoni - c`è stato un fiorire di abbandoni in alcune postazioni limitrofe alle aree industriali, questo perché alcune ditte per svariati motivi (da inerzia a evasione tari) non hanno chiesto servizi dedicati. A questo si aggiunge la rimozione di molti cassonetti di vecchio tipo che per alcuni cittadini erano una comoda alternativa alle regole del porta a porta o alla limitazione volumetrica dell`indifferenziato. Chi cerca di eludere le regole ha sempre meno possibilità, il cerchio si stringe anche per i controlli che si devono concentrare su un numero minore di postazioni. La soluzione è semplice, differenziare i rifiuti in casa per faticare molto meno per gettare i rifiuti e non rischiare sanzioni. E alla fine, Arezzo, non è affatto una città sporca. Per un cassonetto pieno, ce ne sono centinaia che non presentano alcun problema".
Cala del 72 per cento l`abbandono dei rifiuti dal 2019 fino ad oggi
Arezzo