Grossetani, occhio a dove gettate le mascherine anti-contagio dopo che le avete usate, ma anche i guanti protettivi, sia chiaro. Alla luce dei comportamenti incivili di molti cittadini - marciapiedi, strade del centro storico, parchi e vicinanze dei supermercati sono sommersi dai cosiddetti dispositivi di protezione individuale (Dpi) buttati come cartastraccia - l'amministrazione comunale è dovuta correre ai riparti prevedendo una sanzione fino a 500 euro a carico di chi viene sorpreso a gettare mascherine e guanti a terra. Ma l'ordinanza con cui il sindaco ha avvertito che è vietato abbandonare i dispositivi protettivi e che chi lo fa può essere multato, non è la sola leva azionata dal comune di Grosseto per disincentivare comportamenti scorretti: nel giro di breve entreranno in campo gli ispettori ambientali e anche le Gav, le guardie ambientali volontarie. divieto, smaltimento e sanzioneCon un'ordinanza del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna - la n. 165 del 26 maggio - il Comune dispone che: non si devono abbandonare i Dpi sul suolo pubblico, lungo le strade o nelle zone di campagna; che, come indicato dall'Istituto Superiore della Sanità, essi devono essere gettati nei rifiuti indifferenziati. L'inosservanza della norma fa scattare una sanzione amministrativa fino a 500 euro. lo spot e le lettereL'ordinanza del sindaco è l'effetto di un sollecito alla giunta - alla luce del crescente fenomeno dell'abbandono di Dpi - da parte dell'assessora all'ambiente Simona Petrucci che per sensibilizzare i cittadini sul tema ha commissionato anche uno spot "educativo" che va in onda su Tv9 con le illustrazioni della vignettista Dominga Tammone e l'animazione di Adrea Grillotti di Tv9. E ancora: «Ho scritto una lettera a tutte le associazioni di categoria - precisa Petrucci - perché chiedano ai negozianti di mettere fuori delle loro attività cestini dove i clienti possano gettare guanti e mascherine» (disposizione contenuta anche nell'ordinanza n. 165). la mappa degli abbandoni La stragrande maggioranza dei dispositivi abbandonati viene colpevolmente lasciata all'esterno dei supermercati e delle attività commerciali alimentari; e si tratta per lo più di guantini, quelli che la clientela deve indossare all'ingresso dei market anche eventualmente sui propri, se li porta; ma guanti e mascherine vengo gettati anche a terra, sui marciapiedi e lungo le strade del centro storico, nei parchi pubblici, in primis il Parco Giotto. i rinforzi per la municipale E così l'Amministrazione comunale si attrezza ulteriormente contro i comportamenti deprecabili. Tenuto conto che il corpo della polizia municipale è attualmente sotto organico - il 30 per cento tra agenti e amministrativi è assente dal lavoro per patologie pregresse - «il medico del lavoro, spiega l'assessore alla sicurezza Fausto Turbanti, ha ritenuto opportuno che stiano a casa al riparo da un eventuale contagio» - serve un aiuto. Ecco perché entrano in campo gli ispettori ambientali, cioè dipendenti comunali in forza al settore ambiente addestrati ad hoc e già impiegati per esempio nell'abbandono dei rifiuti ingombranti, che «segnaleranno quelle che sono le zone più critiche - spiega Petrucci - e disincentiveranno comportamenti scorretti». Ma gli ispettori non possono multare, cosa che invece possono fare le Gav, le guardie ambientali volontarie: e l'aspetto più originale della collaborazione tra settore ambiente e settore polizia municipale riguarda proprio l'arruolamento degli ecovigilantes. Le Gav sono cittadini, cittadini che appartengono a associazioni di volontariato ambientale e guardie venatorie volontarie che, dopo aver frequentato corsi di qualificazione organizzati dalla Regione e previo superamento di un esame, sono inseriti in un "elenco degli idonei", da cui un ente può attingere - con nomina della Regione - per svolgere servizio volontario di vigilanza ambientale, che le guardie mettono a segno anche mediante l'accertamento delle violazioni degli illeciti amministrativi. «Le Gav faranno controlli sull'abbandono di mascherine, guanti, rifiuti e deiezioni canine - spiega Turbanti - Era da tempo che pensavamo di ricorrere ad esse, e adesso ci siamo quasi». Entro fine giugno dovrebbero entrare in azione: «Dovrebbero essere almeno una decina - conclude Petrucci - ma io spero siano molte di più».