L’economia circolare non è utopia

LA TOSCANA è avviata a pieno titolo sulla strada dell’economia circolare promossa dalla Commissione europea. La giunta regionale ha approvato la costituzione di un tavolo che si occuperà dei principali settori produttivi toscani per i quali esiste ad oggi un problema di chiusura del ciclo di produzione. Obiettivo del tavolo: favorire il reimpiego degli scarti condividendo con le imprese e le associazioni di categoria una serie di attività di ricerca e innovazione volte a favorire le migliori forme di riuso, riciclo e recupero. Il tavolo cercherà anche di prevedere le migliori forme di smaltimento di ciò che eventualmente residuasse dal ciclo, studiando le destinazioni ultime degli scarti finali delle lavorazioni (cioè quei rifiuti che non sono riutilizzabili, nè recuperabili o riciclabili). I SETTORI individuati sono: lapideo con particolare riferimento all’estrazione del marmo, cartario, tessile, cuoio, metallurgico e cantieristica, chimica con riferimento agli scarti della produzione e infine oro. Presieduto dal presidente della Regione Enrico Rossi, il tavolo sarà composto dagli assessori all’ambiente Federica Fratoni, attività produttive, Stefano Ciuoffo e ricerca Monica Barni. Inoltre da Arpat, Arrr e Irpet, insieme a rappresentanti delle Università della Toscana e di altri istituti di ricerca come Cnr, Enea e Istituto Italiano di tecnologia, dalle associazioni degli imprenditori dei settori produttivi, e dai presidenti dei comitati di indirizzo dei distretti tecnologici che corrispondono ai settori produttivi indicati. IL GOVERNATORE Rossi, nelle settimane scorse, ha varato il ribaltone dei rifiuti in Toscana. Stop al termovalorizzatore fiorentino, sì a sei biodigestori, basta rifiuti da altre regioni, aumento della raccolta differenziata: il tutto contenuto nel Piano che sarà presentato a luglio.

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