La posidonia diventa risorsa, così Sei Toscana, Follonica e Castiglione della Pescaia si proiettano verso il futuro. Presentato ieri nella sala consiliare del Comune di Follonica «Poseidon», un progetto rivoluzionario di ricerca che punta a gestire in modo naturale ed ecosostenibile le biomasse di posidonia, trasformandola da rifiuto a risorsa. Il progetto lanciato da Sei Toscana, insieme ai comuni costieri di Ato sud, si avvale della collaborazione dell’Università di Firenze. «Il progetto ‘Poseidon’ è rilevante per il nostro territorio e rappresenta una sostanziale innovazione per l’economia circolare, trasformando in risorsa un rifiuto come la posidonia, che peraltro quest’anno è stata ancora più presente sulla nostra spiaggia. La collaborazione con Sei Toscana e il comune di Castiglione della Pescaia ha creato un progetto interessante ed ecosostenibile, con una trasformazione della posidonia che verrà effettuata in loco, non sottraendo sabbia all’arenile in quanto le stesse saranno trattate senza essere trasferite in altro luogo» dicono gli assessori Andrea Pecorini e Mirjam Giorgieri del Comune di Follonica. Presenti alla conferenza anche il responsabile commerciale di Sei Toscana Carlo Becatti ed il vicesindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi. Il progetto iniziato con il protocollo di ricerca presentato alle amministrazioni comunali della costa dell’Ato Toscana sud ha visto la sua prima fase nelle attività di analisi e campionamento della posidonia effettuata da Pnat, lo spin off dell’Università di Firenze. Oggi la pratica più comune prevede la rimozione l’interramento in loco, con costi ambientali ed economici. Il progetto Poseidon mira invece, grazie ai processi di lavorazione specifici, a trasformare la posidonia da rifiuto in risorsa, impiegandola per la fabbricazione di materiale composito biodegradabile, applicazioni in ambito cosmetico e altro. Questo nuovo modo di lavorare la posidonia si articolerà in diverse fase: la posidonia raccolta sarà analizzata e trattata per la preparazione di un materiale bio-based, costituito da una componendte organica fibrosa (la posidonia appunto), e da biopLastica. Questo materiale potrà poi essere trattato in un impianto produttivo mobile che lo trasformerà in nuovi manufatti da utilizzare in svariate forme: come cassette per il pesce, cestini per rifiuti organici o arredamento da spiaggia. «E’ un segnale importante di un nuovo modo di lavorare che diverrà fondamentale per lo sviluppo dell’intero settore e per la qualità dei nostri territori» ha spiegato Marco Mairaghi amministratore delegato di Sei Toscana. Il trattamento della posidonia spiaggiata è stato un problema per molti anni e solo negli ultimi tempi si è cercato un processo di trasformazione per liberare le spiagge evitando le lamentele dei bagnanti.