Riciclo di plastica e lattine l`Italia è tra i Paesi virtuosi ma ora bisogna fare di più

L’talia è fra i Paesi europei che ricicla di più. Con l`entrata in vigore del Regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, approvato dal Parlamento di Strasburgo ad aprile scorso, i numeri da primato registrati fino a oggi potrebbero non bastare. Per migliorare l`efficienza e promuovere la circolarità nel settore, infatti, le nuove norme europee prevedono per gli Stati membri l`obiettivo di intercettare al 2029 il 90 per cento di bottiglie in plastica e lattine e di istituire un sistema di deposito cauzionale (tecnicamente si chiama Drs, deposit return scheme) nel caso in cui il risultato non venisse raggiunto. Nonostante sia prevista un`esenzione transitoria per gli Stati che dovessero raggiungere un tasso di raccolta per bottiglie e lattine dell`80 per cento al 2026, viene comunque mantenuto l`obbligo del 90 per cento come obiettivo finale. Se il traguardo non fosse raggiunto per tre anni consecutivi, la Commissione europea potrà imporre un sistema di deposito cauzionale ai Paesi inadempienti. In Italia il nuovo scenario dà vigore alla Campagna A buon rendere-molto più di un vuoto, promossa dall`Associazione Comuni virtuosi. L`obiettivo è l`introduzione di un sistema di deposito cauzionale per gli imballaggi monuso per bevande, ossia plastica, vetro e alluminio, favorendo la transizione verso un`economia circolare. Il sistema Drs è adottato da 16 dei 27 Paesi dell`Unione: diventeranno 20 nei prossimi due anni. Finora in Italia l`ipotesi di lavorare a una proposta di legge per adottare questo sistema di raccolta ha registrato numerose resistenze. L`obiezione ricorrente è che sarebbe inutile e controproducente perché scovolgerebbe il sistema attuale, basato su una raccolta differenziata e modelli di riciclo all`avanguardia, comportando anche un aumento dei costi. «Si tratta di una narrazione priva di fondamento - avverte Enzo Favoino, coordinatore scientifico della Campagna - Il Drs non è alternativo e neanche in competizione con i sistemi di raccolta differenziata più tradizionali. Non esiste un solo sistema al mondo che sia riuscito a raggiungere l`obiettivo di recuperare il 90 per cento dei contenitori in plastica e lattine senza un sistema di deposito cauzionale». Secondo uno studio commissionato dai promotori della Campagna all`istituto di ricerca Eunomia, che ha preso come riferimento i dati del 2021, l`introduzione di un Drs in Italia porterebbe a un aumento significativo della raccolta e del riciclo dei contenitori in pet per bevande. Si passerebbe, infatti da una percentuale di avvio al riciclo del 61,5 per cento, misurata a valle degli impianti di selezione, al 94,4 per cento. I benefici che il sistema produce in tempi brevi è dimostrato da quanto av- venuto in Slovacchia, che in soli 24 mesi dall`adozione è riuscita a intercettare il 92 per cento delle bottiglie in plastica e delle lattine. Il modello slovacco, che un gruppo di ricercatori di A buon rendere ha studiato nei dettagli, è gestito e finanziato da produttori e rivenditori attraverso un`organizzazione non profit. Il Drs prevede l`aggiunta di un sovrapprezzo minimo al momento dell`acquisto. L`importo viene restitituito al consumatore quando riconsegna il contenitore in un punto vendita. I produttori di bevande mostrano apprezzamento e interesse per il Drs perché possono riacquistare il loro materiale a prezzi calmierati per raggiungere gli obiettivi di contenuto riciclato fissati dalla direttiva sulle plastiche monouso. La distribuzione organizzata e i rivenditori indipendenti, dal canto loro, sono soddisfatti dei livelli di copertura delle commissioni di gestione che ricevono dagli amministratori del sistema per ogni imballaggio raccolto. «Abbiamo presentato uno studio - osserva Silvia Ricci - coordinatrice della campagna A buon rendere che quantifica costi e benefici derivanti dall`introduzione di un Drs in Italia: in due anni si raggiungerebbe un tasso di raccolta del 95,3 per cento per le bottiglie in pet per bevande, del 96 per cento per le lattine e del 1 95,8 per cento per il vetro». Risultati che consentirebbero di ridurre di più di 600mila tonnellate l`emissione annua di gas serra. Numeri che stanno spingendo cittadi-ni, associazioni, aziende e Comuni a condividere la campagna. Fra le adesioni pervenute spiccano quelle di Milano, Torino, Bergamo, Aosta e Padova. Ma sono ancora molte le città che fanno resistenza per il timore di perdere le somme che ogni anno ricevono dai consorzi della raccolta differenziata, grazie ai protocolli con l`Anci. Secondo i sostenitori del Drs è un falso problema. Il sistema di deposito cauzionale ridurrebbe la presenza dei contenitori per bevande nei rifiuti, nei cestini stradali, oltre che nei flussi di raccolta differenziata, con notevole risparmio dei costi di gestione e di raccolta a carico dei Comuni. A trarne beneficio sarebbe anche la fiscalità generale. Dei circa 800 milioni l`anno di plastic tax pagata dall`Italia all`Europa per la plastica che non si riesce a riciclare,110 milioni sono imputabili alle sole bottiglie in pet. Un risparmio tutt`altro che irrilevante.

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