Rifiuti, vale fino a 10 euro la seconda vita di un comune smartphone

Italiani super connessi: 9 su 10 hanno un telefonino e il 35% non si fa mancare l'ultimo modello (dati Eurispes). Del cellulare, dunque, non possiamo farne a meno, anche se vecchio e non lo utilizziamo più. A confermarlo è il tasso di raccolta dei cellulari dismessi che non arriva neanche al 5% a fronte di un potenziale di almeno il 30-40%. A tracciare il quadro all'Adnkronos della filiera del riciclo di questi piccoli Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) è Danilo Bonato, direttore generale del consorzio Remedia, secondo cui la seconda vita dei materiali che compongono un cellulare può valere fino a 10 euro. In particolare, spiega Bonato, in uno smartphone "ci sono circa 30 -40 materiali diversi, alcuni dal valore economico elevato": si va da rame, ferro, argento, oro, palladio, plastica ad altri elementi preziosi come cadmio, cobalto e rutenio con un tasso di riciclo che, grazie alle nuove tecnologie, può arrivare al 99%. Insomma, non si butta via niente e per ogni vecchio dispositivo mobile, "il valore di acquisto potenziale va dagli 8 ai 10 euro. La cifra poi diventa importante se si considerano i 10 milioni di smartphone che cambiamo ogni anno". Nei cassetti degli italiani, dunque, un vero e proprio tesoro: se si recuperassero tutti i cellulari venduti in un anno, 35 milioni di pezzi (Stime Osservatorio Politecnico), il valore economico del recupero sarebbe di 195 milioni di euro. Un esempio su tutti? Da 50mila cellulari riciclati si ottiene oltre 1 chilo di oro. Il vantaggio però non è soltanto economico. «Questi rifiuti, infatti, contengono anche componenti pericolosi, come ad esempio le batterie, che se non gestiti correttamente possono essere fonte di danneggiamento per l'ambiente e la salute". E allora, mio caro vecchio cellulare come ti riciclo? Trattandosi di rifiuti elettronici i cellulari vanno smaltiti nelle isole ecologiche.

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