Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato ieri una mozione – presentata dal capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori ed emendata dalla vicepresidente del gruppo Pd, Monia Monni – chiedendo che “la Regione si adoperi per individuare una soluzione definitiva al riciclaggio della bioplastica, riunendo a uno stesso tavolo i diversi attori coinvolti”. Nonostante i loro pregi come noto, infatti, la gestione delle bioplastiche una volta divenute rifiuti sta creando non pochi problemi agli impianti dedicati sul territorio toscano: per le loro caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità vanno conferite all’interno dei contenitori deputati alla raccolta della frazione organica, ma di fatto per essere correttamente trattate richiedono impianti con caratteristiche molto diverse (in termini di condizioni di temperatura, umidità, tempo di trattamento, etc) rispetto a quelle necessarie per gli altri rifiuti organici. Il risultato è un sistema di gestione rifiuti che rischia di andare in tilt, oltre a creare confusione nei cittadini chiamati fare la raccolta differenziata. Tanto che il gestore dell’Ato Toscana centro (Alia) nelle scorse settimane ha chiesto chiaramente di conferire, ad oggi, la bioplastica nell’indifferenziato; gli operatori dell’Ato Toscana costa e sud hanno invece detto di continuare a conferire la bioplastica nell’organico, pur non nascondendo le difficoltà di gestione.«Se davvero Alia e altri soggetti gestori della Toscana non fossero ad oggi in grado di compostare le bioplastiche – osserva il capogruppo Tommaso Fattori – ci troveremmo di fronte a un problema serio perché un materiale concepito per essere trattato come organico finirebbe invece per essere un rifiuto indifferenziato». Da qui l’appello alla Giunta regionale per individuare una soluzione definitiva riunendo a uno stesso tavolo i soggetti gestori, le tre autorità di ambito, l’assessorato regionale, Assobioplastiche, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla) e il Consorzio italiano compostatori (Cic) per “elaborare una strategia impiantistica e comunicativa condivisa”. Una richiesta che trova già eco in quella arrivata per prima da Cispel Toscana – l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico –, quando il suo presidente Alfredo De Girolamo avanzò la proposta di un tavolo di confronto ad ampio spettro proprio per arrivare a risolvere i problemi nella gestione dei rifiuti in bioplastica. Adesso anche la Regione si muove in tal senso, riconoscendo l’importanza di un confronto preliminare prima di scelte azzardate: al proposito il testo della mozione approvata è stato emendato su richiesta della vicepresidente del gruppo Pd, Monia Monni, che ha chiesto di cassare due punti dell’impegnativa, relativi agli investimenti negli impianti di selezione e alla progettazione degli stessi, “perché è necessario prima ascoltare le valutazioni del tavolo tecnico”.