E’ in arrivo una piccola rivoluzione nel ciclo di trattamento dei rifiuti. Una rivoluzione che interesserà non soltanto la zona nord ma verosimilmente tutta la nostra provincia. E anche altre realtà toscane. I tempi e i materiali Con ogni probabilità, infatti, il prossimo 30 agosto arriverà l`autorizzazione integrata ambientale (Aia) per realizzare il "polo integrato dell`economia circolare". Il grande complesso industriale di riciclo e recupero di materia - legno, plasmix, scarti tessili, pulper di cartiera, biomasse, fanghi di depurazione, percolato, composte Forsu- articolato in quattro impianti e un sistema di approvvigionamento energetico, che Iren Ambiente Spa è intenzionata a realizzare nell`area industriale del Casone di Scarlino e che potrebbe trattare materiale anche proveniente da fuori. Lo si evince dal verbale della conferenza dei servizi che si è tenuta in Regione lo scorso 24 maggio, negli uffici del settore Via e Vas della Direzione ambiente ed energia. Il primato Se tutto andrà secondo il cronoprogramma, che prevede una seduta il 20 luglio in cui potrebbe essere dato il nulla osta alla Via (valutazione d`impatto ambientale), in quella conclusiva del 30 agosto arriverà l`Aia che darà il là alla realizzazione del polo. Considerati i tempi medi della burocrazia regionale, e tenuto conto che Iren Ambiente ha avviato il procedimento autorizzatorio unico regionale (Paur) appena lo scorso 13 settembre 2022, si tratterebbe di un vero e proprio record. Smantellamento Nel frattempo, la società di Reggio Emilia sta perfezionando i contratti con le imprese individuate per smantellare il vecchio impianto di cogenerazione di proprietà di Scarlino Energia, che lascerà il posto a una parte del polo integrato dell`economia circolare. I lavori di smontaggio degli impianti e quelli residui di bonifica ambientale, già conclusi e certificati per 1`85 per cento, dovrebbero iniziare entro l`estate e concludersi per la fine dell`anno. L`investimento complessivo sostenuto da Iren Ambiente per l`intera operazione, che ri- guarda un terreno di 20 ettari adiacente agli impianti di Nuova Solmine, dovrebbe alla fine superare i 150 milioni di euro, con un`occupazione diretta di almeno 130 persone, oltre a quelle dell`indotto. I particolari Dalle 26 pagine del verbale della conferenza dei servizi dello scorso maggio, non emergono criticità particolari. Gli enti chiamati a dare il proprio parere in quella sede hanno espresso un giudizio positivo sulla documentazione integrativa presentata dalla società proponente l`intervento, oppure hanno dato alcune prescrizioni tecniche e in alcuni casi hanno chiesto integrazioni ulteriori di documentazione prima di esprimere un parere definitivo. Il Comune di Scarlino, da parte sua, è intenzionato a portare in consiglio comunale la variante urbanistica automatica relativa alla bonifica ambientale del 15 per cento dei terreni ancora da trattare. Mentre la Sovrintendenza ha prescritto la piantumazione di alberi sul perimetro dell`area oggetto dell`intervento, e all`interno dei parcheggi. Le garanzie Da As1Toscana sud est e Arpat le richieste di chiarimento più significative, relativamente alla «maggiore criticità emersa riguardante gli impatti sull`atmosfera, sia rispetto alla definizione del quadro emissivo, sia per quanto riguarda le problematiche sorte sulla modellistica diffusionale». Oltre alla necessità sottolineata da Arpat «di integrare anche gli inquinanti da sottoporre a controllo». Di specificare meglio i criteri di «gestione dei guasti dei sistemi di aspirazione e degli abbattimenti dei biofiltri» rispetto alle potenziali emissioni odorigene. Iren Ambiente, da parte sua, ha rassicurato Ausl e Arpat, impegnandosi entro 20 giorni a consegnare la documentazione integrativa, modificando la stazione di rilevamento delle potenziali ricadute da Venator a Follnica. E introducendo i parametri aggiuntivi richiesti nel modello diffusionale delle potenziali immissioni in atmosfera di inquinanti.