Rondini "sfrattate" alla Cella; scoppia il caso

Lipu, Enpa e Wwf Arezzo scendono in campo per salvare i nidi di rondine in località La Cella, presso l'ex inceneritore. "Qui da circa trent'anni le rondini hanno formato una colonia riproduttiva all'interno di un capannone di Sei Toscana spiega il vicepresidente del Wwf Arezzo, Giorgio Grazzini, che ha effettuato il sopralluogo in loco nelle scorse settimane in qualità di Guardia giurata ambientale -. In passato non c'erano mai stati problemi, ma quest'anno l'azienda ha deciso di chiudere tutte le finestre della struttura per impedire l'ingresso a questi graziosi uccellini, dichiarandoli indesiderati e motivando con il fatto che 'sporcano". Il ritorno delle rondini dall'Africa, dove hanno passato l'inverno, avviene tra la fine di marzo e gli inizi di aprile e restano qua fino ai primi di settembre. "Tornano sempre nel posto dove sono nate, per costruire il nido e riprodursi, ma Sei Toscana quest'anno ha deciso di sbattergli la porta in faccia", sottolineano in una nota congiunta le tre associazioni che fanno appello a Sei Toscana affinché voglia tornare sui propri passi. "La presenza di numerosi volatili ha causato, soprattutto nei periodi di nidificazione e riproduzione di alcune specie, continui episodi di imbrattamento da guano, comportando diverse problematiche di igiene sia per i dipendenti in servizio sia per le attrezzature stoccate in loco", risponde Sei Toscana. Il locale interessato, precedentemente utilizzato come officina per la manutenzione dei mezzi, è stato da tempo adibito a magazzino per le attrezzature utilizzate nel servizio di raccolta rifiuti e spazzamento stradale. "Trattandosi di un locale interno adibito a luogo di lavoro, durante i mesi invernali, in un periodo in cui è assolutamente da escludere la nidificazione delle rondini - aggiunge l'azienda è stata disposta la pulizia generale e l'igienizzazione dei locali e la chiusura di tutte le vie di accesso (porte e finestre)". A fare numerosi sopralluoghi per verificare lo stato dei luoghi ed esaminare la correttezza delle azioni svolte per la pulizia e il ripristino igienico, su richiesta dell'azienda stessa, anche la Polizia Provinciale. "Sabato 6 e lunedì 8 aprile si sono svolti gli ultimi due sopralluoghi da parte del personale della Polizia Provinciale che ha confermato la non presenza di rondini e di cove in atto all'interno dei locali. In accordo con la competente Polizia Provinciale, è stato inoltre deciso di non rimuovere i vecchi nidi già presenti (nido di fango) rimandando tale operazione a settembre. Sei si è mossa nell'assoluto rispetto delle norme e con l'esclusivo intento di ripristinare adeguate condizioni igienico-sanitarie per personale e attrezzature, avendo massimo riguardo per i volatili e la loro attività riproduttiva".

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