Entro fine mese nella proposta Arera i criteri sui costi efficienti Gianni Trovati ROMA Arriverà in consultazione entro fine mese il nuovo metodo tariffario per la Tari, e diventerà definitivo entro fine ottobre. Così da guidare le decisioni comunali sulla tariffa rifiuti del prossimo anno. L'accelerazione decisa ieri dall'Areca nella delibera 3o3/2o1.9 punta a chiudere il limbo tariffario che domina il settore da anni, con una sorta di anarchia regolamentare. Con il risultato, per esempio, che utenze identiche, con la stessa produzione di rifiuti, paghino in un Comune anche il quadruplo di quanto chiesto dal Comune vicino. Per mettere ordine l'Authority ambientale guidata da Stefano Besseghini fisserà una metodologia unica, sul modello di quanto fatto in questi anni nel settore idrico, per fissare i parametri di individuazione dei «costi efficienti» e gli obblighi di trasparenza nella definizione dei piani finanziari. Piani che andranno adottati entro fine 2019, si intuisce dalla delibera, sia dove si applicala Tari ordinaria sia nei Comuni (qualche centinaio) che adottano la Tari «puntuale», cioè quella che ambisce a misurare il conto sulla base dei rifiuti effettivamente prodotti. Proprio l'assenza di questi criteri è il punto debole della Tari attuale: le regole impongono alla tariffa la «copertura integrale» dei costi del servizio, ma non si sono preoccupate finora di definire standard di efficienza.