E’ ANCORA la partita dei rifiuti a tenere banco in provincia. Roberto Valente, ex presidente presidente di Coseca e per tre anni (dal 2012 al 2015) e anche vicepresidente di Sei Toscana pone alcune questione all’attenzione dell’opinione pubblica ma anche degli amministratori. «Parlare di rifiuti senza tenere conto della compagine societaria di Sei Toscana significa mettere la testa sotto la sabbia – inizia –. E’ giusto e condivisibile che gli amministratori locali si facciano sentire per avere servizi di raccolta e spazzamento sempre più funzionali ed efficienti, ma credo che sia anche necessario e doveroso che si inizi a ragionare seriamente sul perché non contiamo più nulla all’interno della compagine societaria del gestore». SECONDO Valente «furono proprio gli amministratori locali a decidere di vendere il pacchetto azionario di Coseca ad un socio privato, demandando così proprio ai privati il potere di influire e pesare in modo pesante sulla governance della società». Poi prosegue: «Mi fa piacere che le quote di Ecolat siano state acquisite da Estra, società pubblica, ma credo che questo non basti a compensare e garantire comunque un peso politico la territorio grossetano. Ritengo che sia necessario che i nostri amministratori inizino seriamente a pensare di rientrare nella compagine societaria e al contempo iniziare un ragionamento legato agli impianti, che rappresentano la vera parte economica e fruttuosa della gestione di questo servizio. Tenere fuori gli impianti dal perimetro di gara fu un errore inspiegabile». Valente insiste: «Un servizio così complesso e delicato come quello dei rifiuti deve essere gestito in primis dal pubblico, ossia dai Comuni e non dai privati come avviene oggi. L’ingresso di Estra dimostra che si può e si deve fare qualcosa. Adesso le amministrazioni, con quella di Grosseto in prima fila, devono iniziare a ragionare seriamente sul da farsi». ADESSO, per l’opinione di Roberto Valente, spetta alla politica grossetana scendere in campo: «Troppo facile lamentarsi e basta, che sia sulla governance che sui servizi. Soprattutto adesso che si è deciso di lavarsi le mani cedendo proprio ad un privato le proprie azioni pubbliche. La politica – chiude l’ex vicepresidente di Sei Toscana – faccia la sua parte e lavori per garantire una maggioranza pubblica di Sei Toscana, capace di rappresentare in modo concreto anche le istanze che provengono da tutto il territorio grossetano».