GIRO DI VITE contro l’abbandono dei rifiuti a Montevarchi. La città quasi ogni giorno si trova a fare i conti con un panorama desolante: sacchetti di immondizia lasciati nei vicoli o accanto ai cestini di raccolta nel centro storico, ingombranti di qualunque genere, dai divani ai televisori, dai sanitari del bagno ai mobili. Scarti di varia umanità in bella mostra, si fa per dire, vicini ai contenitori per la nettezza. Le segnalazioni degli abitanti si sprecano e invadono social e redazioni dei mass media, ma non sembra profilarsi all’orizzonte alcuna inversione di tendenza per un malcostume difficile da sradicare. Gli amministratori di Palazzo Varchi, fin dal loro insediamento nel 2016, hanno lanciato un’offensiva a tutto tondo nei confronti dei «furbetti» del cassonetto: prima con le buone attraverso una campagna di informazione che puntava a toccare le corde dell’appartenenza ad una comunità ricordando le pratiche corrette del vivere civile. In seguito si è passati all’ampliamento della rete di videosorveglianza installando telecamere nelle zone sensibili dell’ovale che hanno più volte immortalato chi imbratta. Dal giugno di due anni fa sono stati ben 125 i verbali elevati dagli agenti della Polizia Municipale ad altrettanti cittadini pizzicati dall’occhio elettronico mentre cercavano di disfarsi di oggetti voluminosi senza prendersi la briga di comporre il numero verde del gestore Sei Toscana e attivare il servizio di ritiro a domicilio, peraltro gratuito. QUALCHE EFFETTO, insomma, era stato prodotto dalle misure per bloccare chi insudicia, ma non sufficienti per rimuovere il problema alla radice. Di conseguenza è imminente, fanno sapere dal municipio, un ulteriore inasprimento dei controlli che passa da un ritocco sostanzioso degli importi delle contravvenzioni. A giorni sarà approvata una delibera con la quale la città guidata dalla giunta Chiassai Martini aumenterà le ammende che già non sono esigue: da un minimo di 50 a un massimo di 300 euro per chi decide di ignorare le regole. Al tempo stesso i vigili urbani proseguiranno nelle verifiche quotidiane e di pari passo si moltiplicheranno gli accertamenti sulla qualità del ritiro dei multimateriali svolto da chi gestisce il ciclo di smaltimento, evidenziando, com’è avvenuto in passato, eventuali criticità.