Si è parlato di tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni nell'ultima giornata di Festambiente. La legge "Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente", pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 22 febbraio 2022, è stata approvata dalla Camera in via definitiva l'8 febbraio 2022 (468 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti). In seguito all'avvenuta approvazione da parte di entrambe le Camere, nella seconda votazione con la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, la legge è stata promulgata definitivamente, senza referendum confermativo. Per Legambiente si tratta di una modifica importante, per certi versi rivoluzionaria, visto che, integrando l'articolo 9 della Costituzione, la legge in esame prevede la tutela dell'ambiente nelle sue varie declinazioni e stabilisce che la legge dello Stato disciplini i modi e le forme di tutela degli animali. Una modifica attesa per anni e che per l'associazione ambientalista può aprire una nuova stagione alla lotta crisi climatica e per la diffusione delle rinnovabili. Ne hanno parlato ieri sera nell'ultimo dibattito dal titolo "Environmental, social, government. Un impegno per tutti", il presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato; il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani; e poi Francesco Carri, presidente Banca Tema, Giampiero Sammuri, presidente Federparchi; Marco Onado, economista; Fabio Becherini, direttore generale Banca TEMA; Ivan Faiella, responsabile Nucleo cambiamenti climatici e sostenibilità Banca d'Italia. «Con l'ingresso della tutela dell'ambiente, della biodiversità e dell'interesse delle future generazioni nella Costituzione italiana - dice Ciafani - si apre una nuova stagione per la lotta alla crisi climatica nel nostro Paese. È una modifica costituzionale che permette di riequilibrare fortemente il dibattito nazionale e territoriale sulla realizzazione delle opere e degli impianti necessari alla transizione ecologica italiana. Ogni volta che si è trattato di autorizzare e realizzare un nuovo impianto eolico, a terra o a mare, un impianto fotovoltaico sui tetti o agrivoltaico sui terreni agricoli senza consumare suolo, o ancora un digestore anaerobico per produrre compost e biometano, i contrari si sono sempre trincerati dietro al rispetto del paesaggio tutelato dalla Costituzione. Grazie a questa modifica costituzionale, gli argomenti dei contrari a tutto vengono meno e questa è una bella notizia per l'Italia. Rinnovando i paesaggi italiani con nuovi impianti rinnovabili e circolari, infatti, sarà possibile cancellare dalla vista ciminiere di centrali termoelettriche, a carbone o a gas, inceneritori o ferite pesanti per l'ambiente come l'ennesima discarica».