Da sindacati e aziende riflessioni e azioni per la vera parità

«Contro la violenza nelle case e nelle strade e contro la violenza delle istituzioni scendiamo in piazza, libere forti e ribelli».Questo lo slogan che guida oggi la mobilitazione per la giornata internazionale della donna. Scendono in piazza la Rete delle Donne di Grosseto, Olympia De Gouges, Non una di meno, la Cgil e il coordinamento donne di Cgil, Cisl e Uil. Aderisce anche Maremma Antifa. Il corteo parte alle 17,30 da piazza Rosselli alla volta di piazza Dante dove al termine si tiene un'assemblea aperta.Dalle 20 alla Libreria delle ragazze in via Pergolesi 3/A la manifestazione prosegue con l'aperitivo e la tamurriata rosa. I partecipanti sono invitati a indossare i colori nero e fucsia, simboli del movimento internazionale che da due anni invita le donne a una protesta globale per l'8 marzo con l'astensione da tutte le attività lavorative e di cura. A questo proposito oggi è indetto uno sciopero nazionale generale di 24 ore: potrebbero verificarsi disservizi in alcuni settori. Per la provincia di Grosseto sono l'Asl Toscana sud est e Sei Toscana a rendere nota la possibilità di disagi per l'utenza. Garantiti in ogni caso i servizi minimi. Il segretario della Flc Cgil di Grosseto Cristoforo Russo propone invece per l'8 marzo una riflessione sul ruolo delle donne nel mondo della formazione. «Questa è l'occasione giusta - dice Russo - per sostenere una mobilitazione permanente, ribadendo i temi politici di genere che caratterizzano la nostra azione sindacale. Abbiamo il dovere di vigilare sulle condizioni di lavoro nel settore della scuola, della formazione e della ricerca e questo non può prescindere dal garantire parità di accesso e di trattamento tra donne e uomini e dal sostegno di politiche a tutela della maternità».Ciò è tanto più vero nel comparto della scuola in cui le donne al lavoro sono circa l'80%. Inoltre la presenza delle donne nel settore si riduce bruscamente con l'aumentare dello stipendio e del grado di istruzione in cui si lavora: nell'università italiana le ricercatrici sono circa il 35% del totale, solo il 20% le professoresse ordinarie, appena 6 su 82 le donne rettore. Sei Toscana lancia simbolicamente per l'8 marzo un progetto di formazione per i propri dipendenti per rendere attiva una politica della sicurezza in azienda a partire dal tema della violenza diffusa, con particolare riferimento a quella di genere. Il progetto "Pre. fem." (prevenire il femminicidio), in collaborazione con Olomanager, prevede il coinvolgimento di circa 180 dipendenti in corsi di formazione di 72 ore a gruppi di 15 persone. Con questo progetto Sei Toscana entra nel gruppo delle aziende che per prime stanno mettendo in pratica le indicazioni della Convenzione di Istanbul, recependo l'obiettivo numero 5 dell'Agenda Onu 2030 ossia «raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze».

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