Era il febbraio 2022 quando Ato Toscana Sud, autorità di ambito dei servizi ambientali e rifiuti, rappresentativa dei 104 Comuni delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, presentava ben 44 progetti al Governo per accedere a finanziamenti Pnrr sull’asset ‘economia circolare’. Un anno dopo è arrivata la graduatoria dei progetti ammessi e Ato Toscana Sud si è aggiudicata 21 milioni di euro per realizzare 30 dei progetti presentati, tutti incentrati sulla raccolta. Sono andati tutti nel Sud Italia i fondi per realizzare e ammodernare gli impianti di smaltimento.Ato Toscana Sud è quello con più progetti approvati in Italia. Da lì è partita la macchina organizzativa che deve portare a compimento i progetti entro giugno 2026. Ato è la cabina di regia; Sei Toscana, gestore unico dei servizi, protagonista operativo della svolta. Comuni sono chiamati a ‘disegnare’ le modalità della nuova organizzazione della raccolta. Nell’aprile 2023 Ato e Sei Toscana hanno presentato i progetti finanziati da Pnrr: 12 riguardano la realizzazione e adeguamento dei centri raccolta; 11 l’acquisto di cassonetti ad accesso controllato; e 7 altre modalità di raccolta, fra le quali ecositi e isole ecologiche interrate. Il primo anno di lavoro ha visto, fino a dicembre, la stipula di 30 convenzioni, una per progetto, fra Ato e Sei Toscana, che mettono nero su bianco i compiti di Sei e dei singoli Comuni, chiamati a richiedere i permessi di attuazione. A questo punto entra in scena il Comune di Siena, promotore di uno dei 7 progetti di realizzazione di isole ecologiche interrate: sono soluzioni non impattanti sull’ambiente, di solito utilizzate in realtà turistiche e vincolate sul fronte paesaggistico e architettonico. Dunque Siena pensa ad interrare i contenitori per i rifiuti, così come ha già fatto Firenze: i primi interventi hanno già visto la realizzazione di ecositi; la prossima mossa sarà decidere dove posizionare le isole interrate, forse anche in centro storico; pianificazione, questa, che prevede il passaggio in Soprintendenza. Purtroppo all’orizzonte c’è anche qualche nube. Nel 2022 e 2023 infatti le tariffe dei rifiuti – approvate da Ato e messe a bilancio alla voce Tari dai Comuni –, che il cittadino paga per i servizi svolti da Sei Toscana, sono rimaste invariate. Per il prossimo biennio, 2024 e 2025, invece Ato è chiamato a rimettervi mano, approvandone nuove entro aprile, tenendo conto del metodo di calcolo stabilito da Arera, autorità nazionale: ebbene le nuove tariffe Tari dovranno coprire l’aumento del costo del servizio per inflazione, con incremento dunque dell’imposta previsto intorno al 14%.