IL 75% in via Sauro e oltre l’80% alle Gemme. Basterebbero questi due numeri per capire che la sperimentazione della raccolta differenziata in due zone del quartiere di Barbanella, iniziata dai primi giorni di marzo, sta dando i frutti sperati. E forse anche di più. Sono infatti questi i risultati delle prime verifiche da una parte della pesa dei rifiuti prodotti dagli abitanti del centro residenziale che si trova poco distante dal Verde Maremma e dall’altro dalla raccolta di via Sauro. «Siamo arrivati all’81% di differenziata nella pesa alle Gemme – inizia Simona Petrucci, assessore all’ambiente del Comune di Grosseto – dalle prime verifiche effettuate in due mesi. Abbiamo predisposto un incontro che si svolgerà a breve perché abbiamo notato che nell’indifferenziato ci sono cose che non possono andare. Sono cose che succedono perché dobbiamo migliorare la comunicazione». Buona, comunque, anche la rispondenza nell’altro sistema di raccolta, quello dei cosiddetti cassonetti «intelligenti» che sono stati istallati in via Sauro. «Il 75% è una percentuale che ci fa capire come la situazione sia buona – prosegue Simona Petrucci -. Il metodo del conferimento volumetrico ha ancora bisogno di rodaggio, da parte di tutti, anche nostro. Ci sono delle persone che ancora non hanno ritirato la card ma ci sono altre che che non stanno conferendo». In vista infatti ci sono dei controlli mirati: «Stiamo facendo degli accertamenti specifici – ha proseguito l’assessore – perché risultano dei nuclei familiari che non conferiscono rifiuti. E questo non è possibile. La percentuale di queste persone rimane alta, ma credo che a breve risolveremo anche questa problematica. Comunque bisogna considerare anche l’abbandono e la maleducazione: chi lo fa continuerà purtroppo a lasciare la sua spazzatura dove gli capita». Dati che comunque fanno ben sperare perché sono al di sopra della soglia che chiede l’Europa, ovvero il 70% di raccolta differenziata. «Dobbiamo crescere e andare avanti con la formazione. Tutti devono capire dove gettare il rifiuto e soprattutto come. So che ci vuole tempo ma ci stiamo attrezzando con percorsi guidati e aumento della formazione». La cosa importante è far capire che il risparmio è dietro l’angolo. «Esatto – continua Simona Petrucci -. Al Comune smaltire l’indifferenziato costa 160 euro alla tonnellata, l’organico al massimo si arriva a 60. Ecco, se si riuscirà a produrre meno rifiuti indifferenziati e soprattutto separare bene i rifiuti, il costo dello smaltimento sarà minore e pagheremo meno di bolletta. Con il vetro, la carta e la plastica il discorso è diverso: in quel caso più produzione c’è e maggiore è il ricavo». Poi prosegue: «Sono soddisfatta di queste prime percentuali, ma per crescere dipende da noi». I due modelli adottati alle Gemme e in via Sauro saranno portati anche altrove: entro la fine dell’anno, in 22 microaree (pari a 66 isole ecologiche per circa 14mila persone) sostituiranno il porta a porta. Tra queste microaree ce ne saranno cinque che interesseranno il centro storico e che saranno installate a settembre. Dal 2019, poi, si inizierà a dotare anche le frazioni di isole ecologiche. L’obiettivo è arrivare, in quattro anni, a coprire tutto il territorio comunale.