CO2, taglio del 50% nelle città con 271 miliardi entro il 2050

Un pacchetto d`investimenti da oltre 271 miliardi di euro entro il 2050 per rendere possibile il processo di decarbonizz azione e il miglioramento dell`efficienza e della qualità della vita nelle città italiane, attivando una serie di leve già oggi disponibili e dimezzando le emissioni delle città. È lo scenario che emerge dallo studio "Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per cittàfu ture-fit" realizzato da Teha Group con A2A e il contributo scientifico diASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), presentato oggi al Forum di Cernobbio da Roberto Tasca, presidente di A2A, Renato Mazzoncini, ad e dg dell`azienda, e Lorenzo Tavazzi, senior partner e board member di Teha, con l`intervento di Enrico Gio- vannini, co-fondatore e direttore scientifico di ASviS. Perché la scommessa sulle città? Perché, da una parte, il futuro sarà irrimediabilmente urbano: la previsione è che entro il 2050 abiterà nelle città circa il 7o%della popolazione mondiale. In Italia dall`attuale 72,6% si stima si arriverà all`81,1%, un trend che potrebbe portare a un aumento delle emissioni dei centri italiani de118%. D`altra parte le città si confermano catalizzatori di innovazione e sostenibilità: nel nostro Paese, nei 112 comuni capoluogo oggetto dello studio - che coprono il 7% della superficie nazionale - abita il 30% della popolazione, si genera il 60% del Pile si consuma il 29% del totale energetico. Si producono così economie "di densità": minor consumo termico (-21% per unità di superficie) rispetto al resto del Paese, maggiori utenze allacciate per km alla rete elettrica (di quasi 5 volte) e di gas e acqua (di 3 volte), maggiore offerta (+47%) di trasporti pubblici, più piste ciclabili (+52%). La sfida è costruire su queste efficienze intrinseche il salto ulteriore: maggiore sostenibilità e insieme qualità della vita. Già ci sono città virtuose in questo senso, e lo studio le elenca: Milano, Brescia, Messina, Bergamo, Varese, Cremona, Cosenza. Hanno tutte in comune interventi e buone performance negli ambiti indicati come «leve tecnologiche e di servizio» che rappresentano le soluzioni già esistenti più efficienti, in termini di costo-beneficio, per la decar- bonizzazione e per le quali gli operatori industriali possono fungere da abilitatori e partner nonché investitori diretti. Le azioni in questione: installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, elettrificazione dei trasporti, diffusione di pompe di calore elettriche, crescita del teleriscaldamento, ottimizzazione dei servizi di gestione di acqua e rifiuti, sostituzione dei punti luce con illuminazione a Led, sviluppo del verde urbano, con l`aggiunta del necessario potenziamento della rete elettrica. L`ipotesi di investimento di lo miliardi all`anno fino al 2050 in questi settori, per complessivi circa 271miliardi sommando tutti gli interventi, porterebbe a un taglio de152% delle emissioni delle città, che passerebbero dagli attuali 62 milioni di tonnellate di CO2 a 30. Inoltre innalzerebbe del 20%, nel mix dei consumi, il peso di rinnovabili, elettricità e calore derivato, ora al 31%. La riqualificazione degli edifici, che secondo le stime dello studio richiederebbe ulteriori investimenti per circa 36o miliardi di euro, sempre al 2050, porterebbe a un risparmio di altri 5,1 milioni di tonnellate di CO2. La maggior parte dell`impegno economico dovrebbe essere diretta verso il trasporto privato: circa 165 miliardi di euro, che corrispondono all`elettrificazione delle auto. Tra gli investimenti diretti degli operatori invece, ci sono 38 miliardi potenziali per il rafforzamento della rete elettrica, e 15 per rendere più sostenibile il trasporto pubblico.

Close Logout Cerca Facebook Instagram You Tube Twitter X Linkedin Download