«Grande inceneritore? Modello da seguire»

«Un modello da seguire a livello regionale», così Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, commenta l’autorizzazione della Regione Toscana al progetto di riposizionamento dell’impianto di San Zeno. «L’ampliamento dell’impianto di recupero integrale dei rifiuti urbani – ha detto De Girolamo – rappresenta la bussola da seguire a livello regionale per adeguare la Toscana a standard ben più elevati in tema di gestione dei rifiuti» Cispel elenca i quattro punti che ne fanno un modello virtuoso: si va dal potenziamento del compostaggio per altre 35mila tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata oltre le attuali 23.000 tonnellate, alla realizzazione di un digestore anaerobico per l’estrazione di biometano che consentirà fino a circa 100mila rifornimenti di un’utilitaria. Positiva per Cispel anche la realizzazione della “fabbrica di materia” per recuperare carta vetro, plastica e lattineper 35mila tonnellate annue, attualmente trasportate in impianti extraprovinciali, fino all’efficientamento della linea di recupero energetico per poter produrre più energia e recuperare termicamente un massimo di 75mila tonnellate annue di scarti provenienti dagli altri reparti del medesimo polo tecnologico (selezione, compostaggio, fabbrica di materia), a fronte delle attuali 45mila tonnellate annue. «La Toscana pur essendo un leader mondiale per il riciclaggio è ancora troppo fragile sul piano impiantistico: serve un piano regionale che affronti il deficit impiantistico almeno nel settore dei rifiuti urbani e speciali che vanno trattati insieme. Servono decisioni importanti per localizzare gli impianti necessari, facendo digestori anaerobici e piattaforme di riciclaggio, potenziando la capacità regionale di recupero energetico e facendo gli impianti, in quest’ottica l’esempio che ci viene dato da Aisa Impianti e Regione Toscana è il migliore da seguire» conclude De Girolamo.

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